Scienza

nov62017

Sclerosi multipla, dieta vegetale influenza positivamente il quadro clinico

Una dieta a basso contenuto di proteine, grassi animali e alimenti raffinati ma ricca di alimenti vegetali può influenzare positivamente il decorso della sclerosi multipla, una malattia infiammatoria solitamente caratterizzata da un decorso cronico e progressivo che colpisce il sistema nervoso centrale. Questo è quanto conclude un articolo appena pubblicato su Frontiers in Immunology e firmato da Mario Clerici, direttore del dipartimento di fisiopatologia medico‐chirurgica e dei trapianti all'Università degli Studi di Milano, da Giovanna Felis microbiologa dell'ateneo di Verona e da Marina Saresella, Laura Mendozzi e Valentina Rossi, ricercatrici della Fondazione Don Carlo Gnocchi, Irccs. All'inizio dello studio, durato due anni, un gruppo di pazienti colpiti da sclerosi multipla progressiva è stato suddiviso in due sottogruppi: al primo è stato chiesto di attenersi a una dieta caratterizzata da un minimo consumo di proteine e grassi animali e di alimenti raffinati e da un elevato contenuto di alimenti di origine vegetale. Viceversa il secondo sottogruppo, quello di controllo, ha continuato a seguire la consueta alimentazione. E al termine del periodo di osservazione la composizione del microbiota intestinale ha mostrato la presenza di una popolazione batterica dotata di proprietà anti-infiammatorie nei pazienti con dieta a basso contenuto di proteine animali rispetto al gruppo di controllo. Tale differenza era inoltre associata all'aumento di cellule immuni circolanti anti-infiammatorie e, soprattutto, a un chiaro beneficio clinico. Tant'è che al termine del biennio di follow‐up sia il numero di riacutizzazioni di malattia sia la gravità dei sintomi sono risultati significativamente ridotti nei pazienti con sclerosi multipla che in precedenza avevano seguito la dieta a basso contenuto di proteine e grassi animali. «Questi risultati suggeriscono che la dieta, modificando la composizione del microbiota e il profilo infiammatorio, può influenzare in modo positivo e importante il quadro clinico di una malattia cronica come la sclerosi multipla» concludono gli autori.

Front. Immunol. 2017. Doi: 10.3389/fimmu.2017.01391

Fonte: Doctor33.it


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