Scienza

mar102018

Obesità, revisione Cochrane: etichette nutrizionali potrebbero aiutare a combatterla

La presenza di etichette con indicazione delle calorie nei menu o vicino al cibo nei ristoranti, nei bar e nelle caffetterie potrebbe ridurre il consumo calorico delle persone, come indica una revisione della letteratura pubblicata nella Cochrane Library. «Diversi studi hanno valutato se l'apposizione di etichette nutrizionali sugli alimenti e sulle bevande non alcoliche possa avere un impatto sul loro acquisto o consumo, ma i risultati sono stati contrastanti. Abbiamo quindi voluto rivalutare i risultati in una revisione sistematica» spiega Teresa Marteau, della University of Cambridge, Regno Unito, co-autrice del documento. I ricercatori hanno preso in considerazione solo gli studi in cui le etichette presentavano informazioni sul contenuto nutrizionale o calorico del cibo o delle bevande, tralasciando quelle che presentavano loghi, come segni di spunta o stelle, o colori per indicare cibi più sani e meno sani. Nell'analisi sono stati inclusi 28 studi, di cui 11 hanno valutato l'impatto dell'etichettatura sugli acquisti e 17 sui consumi.

L'analisi dei risultati di tre studi in cui le etichette erano state aggiunte ai menu o messe accanto al cibo ha mostrato che, per un pranzo tipico con un apporto di 600 calorie, come una fetta di pizza e una bibita, l'etichettatura è stata in grado di ridurre il contenuto energetico del cibo acquistato di circa l'8% (48 calorie), anche se sono stati rilevati potenziali difetti nella conduzione degli studi. Utilizzando invece i risultati di otto studi effettuati in contesti artificiali o di laboratorio non era possibile dimostrare con certezza se l'aggiunta di etichette potesse avere un impatto sulle calorie consumate. Tuttavia, quando sono stati rimossi gli studi con potenziali difetti metodologici, quelli rimanenti hanno dimostrato che le calorie in etichetta potrebbero ridurre le calorie consumate di circa il 12% a pasto. «L'utilizzo dell'etichettatura nutrizionale potrebbe aiutare a ridurre l'apporto calorico e avere un impatto utile, inserendosi ovviamente in una più ampia serie di misure volte a contrastare l'obesità. Saranno comunque necessari ulteriori studi ben condotti per stabilire la dimensione dell'effetto con maggiore precisione» concludono i ricercatori.

Fonte: doctor33.it
Cochrane Database Syst Rev. 2018. doi: 10.1002/14651858.CD009315.pub2


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