Scienza

giu182018

Scompenso cardiaco, alimentazione iperproteica si associa a un moderato aumento del rischio

Secondo una nuova ricerca pubblicata su Circulation: Heart Failure, una rivista edita dall'American Heart Association, un maggiore apporto proteico nella dieta si associa, negli uomini di mezza età, a un rischio moderatamente più elevato di insufficienza cardiaca rispetto a quello riscontrato nei coetanei che seguono un'alimentazione con meno proteine. «Nonostante la crescente popolarità delle diete ad alto contenuto proteico, sono ancora scarsi i dati sul loro impatto in termini di rischio di insufficienza cardiaca, e poiché molte persone sembrano dare per scontati i benefici sullo stato di salute di un'alimentazione proteica, è bene chiarirne rischi e benefici» esordisce Jyrki Virtanen, coautore dello studio e professore associato di epidemiologia nutrizionale presso l'Università della Finlandia orientale a Kuopio.

«Studi precedenti avevano legato le diete ricche di proteine provenienti soprattutto da fonti animali, con un rischio maggiore di diabete di tipo 2 e persino con un aumento della mortalità» aggiunge il ricercatore, sottolineando che secondo le stime dell'American Heart Association un americano su cinque svilupperà uno scompenso di cuore dopo i 40 anni, una malattia progressiva che riduce in modo significativo l'aspettativa di vita. «Per questo la prevenzione con la dieta, lo stile di vita e la riduzione dei fattori di rischio modificabili altro è di grande importanza» scrivono i ricercatori, che hanno studiato 2.441 uomini tra 42 e 60 anni seguendoli in media per 22 anni, durante i quali sono stati diagnosticati 334 casi incidenti di insufficienza cardiaca. «E a conti fatti dai dati raccolti emerge che un elevato apporto proteico proveniente dalla maggior parte delle fonti alimentari si associa a un rischio leggermente più elevato di scompenso cardiaco, escluse le proteine di pesce e uova, per le quali non è emerso alcun eccesso di rischio in questo studio» precisa Virtanen. E conclude: «Futuri studi su interventi a lungo termine che mettano a confronto diete con apporti proteici da fonti differenti potrebbero rivelare i possibili effetti dell'assunzione di proteine sui diversi fattori di rischio alla base dell'insufficienza cardiaca».

Circ Heart Fail. 2018. doi: 10.1161/CIRCHEARTFAILURE.117.004531
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