Attualità

apr302015

Epidemia di epatite A da frutti di bosco congelati: emergenza finita ma resta l'allerta

L'allerta per un epidemia di epatite A (Hav), diramata a fine 2013 e attribuita a una contaminazione di diverse partite di frutti di bosco surgelati, non è ancora conclusa, sebbene nei paesi coinvolti (Italia, Irlanda, Olanda, Francia, Gran Bretagna, Svezia) stiano diminuendo i casi di malattia. Tutti hanno in comune un virus con la stessa sequenza di quello isolato in campioni di mix contaminati, che, solo in Italia dal gennaio 2013, hanno causato quasi 1800 casi di epatite A, il 95% di quelli registrati in tutta Europa. Le indagini epidemiologiche hanno attribuito l'epidemia al virus Hav, genotipo IA (sequenza KF182323) riscontrato in 14 lotti di frutti di bosco misti surgelati e in 2 lotti di prodotti di pasticceria contenenti frutti di bosco misti, in Italia, Francia e Norvegia. Non poche sono state le critiche alle Autorità italiane, accusate di non aver avvisato tempestivamente i cittadini circa l'epidemia in corso. Dal 1° gennaio al 30 settembre 2013 infatti i casi certi sono stati 1.125, rispetto a una media di 190 nello stesso periodo dei due anni precedenti. Va detto comunque che la complessità della catena di distribuzione a monte dei lotti incriminati, per il numero di aziende coinvolte nelle transazioni, non ha permesso di individuare con certezza un unico punto di contaminazione, sebbene paiano certe due fonti: ribes rossi polacchi e more dalla Bulgaria.
La situazione oggi in Europa sembra stabile, ma sono stati registrati focolai di infezione in Australia proprio a fine febbraio dell'anno in corso, segno che la filiera di produzione e lavorazione di questi mix presenta ancora dei punti critici: il virus dell'epatite A si diffonde attraverso cibi contaminati o acqua inquinata da feci infette, che potrebbe essere usata per l'irrigazione delle coltivazioni. Il Ministero della salute, in una nota recente, ha fatto sapere che sebbene siano stati già ritirati e richiamati dal mercato tutti i lotti risultati positivi alle analisi, non si può escludere l'eventualità che altri lotti contaminati possano ancora ritrovarsi in vendita.
Di conseguenza, rimangono valide le raccomandazioni già suggerite nei giorni dell'emergenza:
- Evitare di impiegare crudi i frutti di bosco scongelati, per guarnire torte, semifreddi, yogurt ecc.
- Consumare i frutti di bosco congelati e/o surgelati solo dopo cottura, facendoli bollire, portandoli a 100°C, per almeno 2 minuti.
- Lavare accuratamente i contenitori e gli utensili usati per maneggiare i frutti di bosco scongelati, per evitare una contaminazione crociata con altre fonti alimentari.

Francesca De Vecchi


DALLE AZIENDE