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apr142016

Latte e riso "modificati" riducono numero di infezioni e uso di antibiotici nei bambini

L'uso di latte vaccino e riso fermentati con un particolare probiotico di origine umana determina una riduzione del numero di infezioni e, di conseguenza, del consumo di antibiotici in bimbi di età prescolare. Questi i risultati dello studio italiano pubblicato su Clinical Nutrition presentati nei giorni scorsi a Roma.
Lo studio, randomizzato e in doppio cieco, si è svolto durante i mesi invernali. 377 bambini di età compresa tra i 12 e i 48 mesi sono stati divisi in 3 gruppi: al gruppo A (n=137) è stato dato il latte fermentato con L. Paracasei CBA L74, al B (n=118) il riso fermentato con lo stesso probiotico, al C (n=122) il placebo. Nel periodo in esame il 51,8% dei bambini del gruppo A ha avuto un'infezione comune, una percentuale decisamente inferiore rispetto al 65,9 % dei bimbi del gruppo B, e soprattutto rispetto all'80.3% di quelli del gruppo C. La percentuale di bambini che ha contratto una gastroenterite acuta è stata del 13,1% tra quelli del gruppo A, 19,5% nel gruppo B e 31,1% nel gruppo C.
«La fermentazione del latte vaccino con questo particolare probiotico dà origine a sostanze benefiche dette "post-biotici" che, a differenza dei prebiotici, sono perfettamente dosabili, la componente attiva è quantificabile, mentre per il pre-biotico varia da persona a persona», spiega il coordinatore della ricerca di base Maria Rescigno, Direttore unità di immunologia delle cellule dendritiche, Dipartimento di Oncologia dello Ieo.
«Ora sappiamo che questo tipo di strategia nutrizionale determina un aumento dell'immunità innata acquisita. Il bambino è più protetto. Il numero di bambini che hanno rifiutato il trattamento è stato veramente esiguo, il che significa che i prodotti sono ben accettati», sottolinea il coordinatore dello studio Roberto Berni Canani, del Dipartimento di scienze mediche traslazionali dell'Università degli studi di Napoli Federico II.
I bambini di età inferiore ai quattro anni, per la generale immaturità del loro sistema immunitario, sono vulnerabili al rischio di contrarre infezioni a carico delle vie respiratorie e del tratto gastrointestinale, circostanza che si traduce in un aumentato utilizzo di farmaci, in maggiori assenze da scuola e assenze dal lavoro per i genitori.
«Oggi la nutrizione è una frontiera imprescindibile per la pediatria e per la neonatologia», ha dichiarato il professor Giovanni Corsello, Presidente della Società Italiana di Pediatria e Direttore della Clinica Pediatrica e Neonatologia dell'Università degli Studi di Palermo. «Sulla qualità dell'alimentazione dei bambini si gioca il futuro della loro salute. È quindi cruciale valorizzare quanto più possibile la ricerca scientifica in ambito nutrizionale».

Irene Campagna

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