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ott262017

Test di allergia e intolleranza alimentare: attenzione alle false diagnosi

Abbiamo chiesto a Riccardo Asero, specialista in allergologia e immunologia clinica alla Clinica San Carlo di Paderno Dugnano (Mi) quanto siano affidabili i test per la diagnosi di allergie e intolleranze alimentari oggi
commercializzati in farmacia e rivendite specializzate.


"Negli ultimi anni vi è stata una preoccupante proliferazione sul territorio nazionale di centri che offrono metodi volti a diagnosticare allergie e intolleranze alimentari: farmacie, centri estetici, erboristerie, studi di medicina alternativa, palestre, studi di fisiochinesiterapia. I metodi diagnostici utilizzati sono i più vari e fantasiosi: analisi del capello, dosaggio delle IgG e IgG4 specifiche per alimenti, test di citotossicità, kinesiologia, iridologia, bio-risonanza, test elettro-dermici e altri ancora. Una revisione sistematica di tali metodiche può essere facilmente rinvenuta in letteratura (1). È comunque importante sottolineare il fatto che questi metodi non convenzionali mancano completamente di validazione scientifica, rappresentano un costo non indifferente per il paziente (per definizione i test non validati sono anche cari) e producono "diagnosi" inaffidabili e non supportate da evidenze" precisa lo specialista. "In alcuni casi l'unico effetto di tali procedure diagnostiche è quello di eliminare immotivatamente dalla dieta alimenti potenzialmente importanti dal punto di vista nutrizionale con conseguenze che in qualche caso possono essere anche drammatiche, soprattutto nei soggetti di giovane età. Le società scientifiche hanno ripetutamente preso posizione contro la diffusione di tali pratiche diagnostiche. Le linee guida della European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI) dicono a chiare lettere che tali test non sono validati e non possono essere raccomandati per la diagnosi dell'allergia e intolleranza alimentare (2). Anche in Italia vi sono state delle importanti prese di posizione in tal senso da parte della FNOMCEO (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri) e dell'AAIITO (Associazione allergologi immunologi italiani territoriali e ospedalieri) (3,4).
La metodica dotata della maggiore solidità scientifica, anche se in altri contesti, cioè il dosaggio delle immunoglobuline di classe IgG4 dirette contro gli alimenti, ha ricevuto un'attenzione particolare in quanto ritenuta più subdola e ingannevole per la popolazione generale. Tali anticorpi si possono rinvenire nel siero di molte persone normali e senza alcuna correlazione clinica e l'assenza di una dimostrazione che tali anticorpi siano in grado di indurre la liberazione di istamina da mastociti e basofili non fornisce alcun motivo di pensare a un loro ruolo causale nelle allergie/intolleranze alimentari. È verosimile, piuttosto, che tali anticorpi siano il segno dell'avvenuto contatto tra organismo e alimenti e che quindi rappresentino una risposta fisiologica che indica la tolleranza immunologica nei confronti dei medesimi. Anche in questo caso un comitato di esperti ha concluso che non vi è motivo alcuno per dosare le IgG4 per alimenti in caso di problemi correlati con l'alimentazione (5). "Le allergie e intolleranze alimentari ovviamente esistono ma non si diagnosticano attraverso queste procedure, conclude Asero. La diagnosi di allergia alimentare si fonda sulla dimostrazione di IgE specifiche mediante test in-vivo o in-vitro a fronte di una storia clinica suggestiva e, in qualche caso, necessita del test di esposizione con l'alimento causale. Le intolleranze alimentari si diagnosticano esclusivamente attraverso diete di eliminazione e test di reintroduzione. Fanno eccezione celiachia e intolleranza al lattosio per i quali esistono dei metodi diagnostici validati, rispettivamente in-vitro (+ biopsia) e in-vivo (breath test)".

1) Niggemann B, Gruber C. Unproven diagnostic procedures in IgE-mediated allergic diseases. Allergy 2004; 59: 806-8.
2) Muraro A, Werfel T, Hoffman-Sommergruber K, et al. EAACI Food Allergy and Anaphylaxis Guidelines: diagnosis and management of food allergy. Allergy 2014; 69: 1008-1025.
3) Senna GE, Passalacqua G, Lombardi C, Antonicelli L. AAITO Position Paper: i test "alternativi" nella diagnostica delle allergopatie. 2004
4) FNOMCEO, SIAAIC, AAITO, SIAIP. Allergie e intolleranze alimentari. Documento condiviso. 2015
5) Stapel SO, Asero R, Ballmer-Weber BK, et al. Testing for IgG4 against foods is not recommended as a diagnostic tool: EAACI Task Force Report. Allergy 2008;63:793-796

Francesca De Vecchi


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