Attualità

dic122017

Obesità infantile, presentata consensus su diagnosi, trattamento e prevenzione

La chiave per combattere l'obesità, un fenomeno in crescita che colpisce in Italia un bambino su 10 entro 9 anni di età, è racchiusa nei primi mille giorni di vita di una persona. La gestazione e i 24 mesi del bambino si sono rivelati un periodo cruciale per la sensibilità dell'organismo all'esposizione di fattori a rischio o protettivi per il metabolismo non solo del bambino, ma anche dell'adulto di domani, con effetti importanti a lungo termine sulla sua salute. Non solo. Sempre più bambini e adolescenti oggi soffrono di patologie legate all'obesità quali l'ipertensione, la dislipidemia e il diabete di tipo 2. A denunciarlo la Società Italiana di Pediatria che, insieme alla Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, ha presentato la Consensus su diagnosi, trattamento e prevenzione dell'obesità del bambino e dell'adolescente. «Il dato più allarmante che emerge dal documento - ha spiegato Alberto Villani, presidente Sip - non è solo il fatto che aumenta in maniera esponenziale il problema dell'obesità in età infantile. A colpirci maggiormente sono i dati sulle complicanze fisiche e psicosociali già presenti nell'infanzia e che tendono ad aggravarsi in età adulta. Per questo la prevenzione e la cura dell'obesità diventa un obiettivo primario dell'agenda sanitaria del paese, anche per ridurre i costi che il Sistema Sanitario Nazionale dovrà sostener per la cura e l'assistenza di adulti con patologie croniche associate all'obesità».

I dati parlano chiaro. Circa il 5% dei bambini e degli adolescenti italiani con problemi di obesità presenta valori di glicemia superiori ai limiti di normalità, una condizione questa che viene definita di prediabete che, anche se rientra nel giro di qualche anno, può provocare fin da subito un'alterazione del metabolismo del glucosio i cui danni si vedono solo nel corso degli anni. Un processo, questo, che a volte è irreversibile. Non solo. Sempre secondo la ricerca presentata dalla Società Italiana di Pediatria, più del 30% dei bambini obesi ha valori di trigliceridi e colesterolo LDL elevati, una condizione che li espone a rischi di sviluppare una sindrome metabolica e alla comparsa precoce dell'arteriosclerosi, mentre sempre uno su tre già in età infantile ha la sindrome del fegato grasso.

«Il diabete mellito che normalmente si manifesta in età adulta - ha detto Claudio Maffeis, professore di pediatria all'Università di Verona - sta comparendo in età sempre più precoce, non solo in Italia. Uno studio americano ha pronosticato un constante incremento delle diagnosi negli adolescenti. Inoltre il diabete a esordio precoce è più aggressivo rispetto a quello che insorge in età adulta, mentre i danni provocati nel tempo dalla malattia, compaiono in media tre volte prima».

La chiave per la prevenzione dell'obesità nel bambino, secondo i pediatri italiani, è iniziare a prendersi cura della salute del nascituro fin dal momento della gestazione e nei primissimi anni di vita del bambino, seguendo una serie di indicazioni e norme di comportamento che vanno dal controllo del peso della mamma in gravidanza, all'allattamento al seno del neonato, allo svezzamento solo a partire dal sesto mese, secondo le raccomandazioni nazionali, e soprattutto no a sale e zuccheri aggiunti nella pappa. I pediatri suggeriscono poi di far seguire al bambino una vera dieta mediterranea, e spingerlo a praticare attività fisica per almeno 60 minuti tutti i giorni.

Fonte: Doctor33.it


DALLE AZIENDE