Formazione

Verona | Aprile 2017 - marzo 2018

Master Terapia e prevenzione dei disturbi dell'alimentazione e dell'obesità

Il trattamento dei disturbi dell'alimentazione negli ultimi anni ha compiuto numerosi progressi. Per la terapia della bulimia nervosa e del disturbo da binge-eating l'efficacia della terapia cognitiva comportamentale è documentata da numerosi e rigorosi studi controllati. Negli ultimi anni, una stretta e proficua collaborazione tra il dr Riccardo Dalle Grave e il prof Christopher Fairburn del centro CREDO dell'Università di Oxford ha permesso di studiare l'efficacia "reale" delle ultime evoluzioni di una forma migliorata della terapia cognitivo comportamentale, denominata CBT-E, e di progettare studi clinici anche su pazienti adulti e adolescenti affetti da anoressia nervosasia in setting ambulatoriali e ospedalieri. Questi studi di efficacia hanno dimostrato che i due terzi dei pazienti completano il trattamento e ottengono un significativo aumento di peso e una diminuzione della psicopatologia specifica del disturbo dell'alimentazione; risultati che si mantengono anche a follow-up di 60 settimane. Si tratta di risultati incoraggianti e promettenti perché ottenuti su pazienti con un sottopeso grave e provenienti dal mondo reale clinico e quindi non selezionati come generalmente avviene nei setting di ricerca sull'efficacia del trattamento. Conferme dell'efficacia della CBT-E sono arrivate da studi recentemente condotti in Australia, Danimarca e Germania.
Nonostante queste evidenze, purtroppo nel mondo e tanto più in Italia ci sono prove che questi trattamenti basati sull'evidenza sono raramente forniti alle persone che soffrono di disturbi dell'alimentazione e quando, nell'ipotesi migliore, sono resi disponibili sono spesso eseguiti senza soddisfare i criteri minimi di adeguatezza.
Lo stesso problema affligge il trattamento dell'obesità. In Italia, per esempio, il suo trattamento è ancora dominato dal modello prescrittivo della dieta e dell'attività fisica. Questo approccio, sebbene possa essere efficace nel breve termine, quasi fallisce nel lungo termine perché l'individuo, non avendo acquisito abilità necessarie per controllare il peso corporeo riprende i suoi comportamenti abituali e recupera il peso perduto. Le linee guida internazionali, invece, raccomandano di associare alla dieta e all'attività fisica la terapia cognitivo comportamentale (un trattamento noto come "weight loss lifestyle modification") per aiutare il paziente a sviluppare specifiche abilità per migliorare l'aderenza alle raccomandazioni dietetiche e dell'attività fisica e così riuscire a gestire il suo peso a lungo termine.
Il confronto quotidiano con queste difficoltà ha portato il dr. Riccardo Dalle Grave, la dr.ssa Simona Calugi e il dr. Massimiliano Sartirana, da anni sensibili alla questione di offrire trattamenti basati sull'evidenza e alla loro disseminazione, a moltiplicare i loro sforzi per cercare di favorire la disseminazione della CBT-E per i disturbi dell'alimentazione e del trattamento basato sulla lifestyle modification per l'obesità. Per questo motivo è stato ideato Il First Certificate of Professional Training in Eating Disorders and Obesity, master annuale che quest'anno è giunto alla sua 19^ edizione.
Il master, dedicato a preparare i clinici di diverso background professionale a utilizzare queste nuova forma di trattamento, si distingue dagli altri corsi post-laurea, che includono in genere una serie di lezioni frontali eseguite da diversi docenti di formazione diversa, perché adotta una formazione interattiva con il coinvolgimento attivo dei partecipanti e punta a insegnare agli allievi le conoscenze e le abilità pratiche necessarie per gestire il paziente in un ambulatorio specializzato per la cura dei disturbi dell'alimentazione e dell'obesità. Il master, infatti, oltre alle lezioni frontali, associa la dimostrazione di sedute simulate condotte da terapeuti e dedica ampio spazio all'esercitazione in prima persona dei partecipanti che, in role playing appositamente ideati per essere il più possibile vicini alla realtà clinica, possono assumere il ruolo del terapeuta che rappresenta la loro competenza professionale per imparare ad applicare le procedure previste dal trattamento, a lavorare in un'equipe multidisciplinare e ad affrontare le situazioni cliniche più critiche.
La speranza è di contribuire a far sviluppare in Italia una cultura basata sull'evidenza scientifica che garantisca in futuro, ai nostri pazienti e ai loro cari, trattamenti specialistici e di sempre maggiore qualità.

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