Clinica

nov152016

La diagnosi dei disturbi dell'alimentazione

L'ultima versione del manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali dell'Associazione Psichiatrica Americana, noto come Dsm-5, riconosce tre disturbi dell'alimentazione principali (anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da binge-eating) e un ampio gruppo di altri disturbi dell'alimentazione. Sebbene il Dsm-5 sia indubbiamente la principale referenza per gli operatori della salute mentale e dei disturbi dell'alimentazione, due osservazioni sembrano indicare che le categorie diagnostiche Dsm-5 dei disturbi dell'alimentazione siano un artefatto e non descrivano in modo adeguato la realtà clinica.
La prima osservazione è che i disturbi dell'alimentazione hanno caratteristiche cliniche simili. In particolare, essi condividono il medesimo nucleo psicopatologico e cioè l'eccessiva valutazione del peso, della forma del corpo e del loro controllo. Questa è definita come la tendenza a giudicare il proprio valore in modo predominante o esclusivo in termini di peso e forma del corpo. Tale caratteristica è osservata solo nei disturbi dell'alimentazione e spiega le principali caratteristiche cliniche osservate nell'anoressia nervosa, nella bulimia nervosa e negli altri disturbi dell'alimentazione.
La seconda osservazione deriva dagli studi longitudinali che hanno evidenziato la frequente migrazione dei disturbi dell'alimentazione da una categoria diagnostica all'altra (per es. dall'anoressia nervosa alla bulimia nervosa e dalla bulimia nervosa ad altri disturbi dell'alimentazione). Questi studi hanno anche trovato che raramente i disturbi dell'alimentazione migrano verso altri disturbi mentali.
Queste osservazioni hanno due importanti implicazioni: teoriche - i disturbi dell'alimentazione sono probabilmente mantenuti da meccanismi comuni; cliniche - il trattamento dovrebbe sviluppato per affrontare i meccanismi di mantenimento comuni dei disturbi dell'alimentazione e non le singole diagnosi Dsm.
Dalla teoria transdiagnostica è stata sviluppata la terapia cognitivo comportamentale migliorata dei disturbi dell'alimentazione, nota come Cbt-E, il cui contenuto è dettato dalle caratteristiche cliniche e dai meccanismi di mantenimento presenti nel singolo paziente e non dalla sua diagnosi Dsm. L'efficacia della Cbt-E, dimostrata da studi controllati e di corte nel trattare la bulimia nervosa, l'anoressia nervosa e gli altri disturbi dell'alimentazione sia negli adulti sia negli adolescenti, è un'importate prova indiretta a supporto della prospettiva transdiagnostica.

Riccardo Dalle Grave

Per approfondimenti:
Dalle Grave, R., El Ghoch, M., Sartirana, M., & Calugi, S. (2016). Cognitive behavioral therapy for anorexia nervosa: An update. Current Psychiatry Reports, 18, 1-8.
Dalle Grave  R. (2015). La Terapia Cognitivo Comportamentale Multistep dei Disturbi dell'Alimentazione. Teoria, Trattamento e Casi Clinici. Firenze: Eclipsi; 2015.
Fairburn, C. G. (2008). Cognitive behavior therapy and eating disorders. New York: Guilford Press.

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