Clinica

ott122017

La Lipid Transfer Protein domina l'allergia alimentare primaria dei Paesi mediterranei

Le malattie allergiche IgE-mediate sono in aumento in tutti Paesi occidentali, verosimilmente per il combinato disposto di predisposizione genica (evidentemente assai diffusa), ridotta esposizione ad agenti infettivi (grazie alle migliorate condizioni igieniche, alle vaccinazioni ecc.), inquinamento atmosferico, e contatto con un numero crescente di allergeni respiratori e alimentari "di importazione". Non è inoltre escluso anche il concorso del microbiota che ogni individuo si porta appresso a livello cutaneo, respiratorio e intestinale.

Nell'ambito delle allergie alimentari sono stati identificati dall'OMS i cosiddetti "big 8" ovvero le otto fonti allergeniche che determinano il maggior numero delle reazioni allergiche su scala planetaria: latte, uovo, pesce, crostacei, arachide, frutta secca, grano, e soia. Le prime due sono un classico problema allergologico dei bambini e guariscono con la crescita nella stragrande maggioranza dei casi. Assai curiosamente, negli adulti dei Paesi dell'area mediterranea l'allergia alimentare primaria (ovvero non conseguente ad una sensibilizzazione ad allergeni pollinici) è dominata da un allergene che non fa parte dei "big 8", la Lipid Transfer Protein (LTP). Si tratta di una proteina altamente termo- e gastro-resistente e per questo motivo in grado di provocare reazioni allergiche sistemiche anche assai severe (anafilassi). Un'altra sua caratteristica è il fatto che, essendo assai conservata dal punto di vista filogenetico, la si trova in forma omologa in uno spettro assai ampio di alimenti di origine vegetale comprendente Rosaceae (mela, pera, pesca, prugna, albicocca, ciliegia, mandorla, nespola), frutta secca (noce, nocciola), leguminose (arachide, pisello, fagiolo), cereali (orzo, mais, farro, grano, riso), ombrellifere (sedano, finocchio), e molti altri. La conseguenza di questa diffusione e somiglianza di sequenza aminoacidica è che il paziente sensibilizzato a LTP è potenzialmente in grado di sviluppare reazioni allergiche nei confronti di molti alimenti vegetali apparentemente non correlati tra loro, con combinazioni che variano da un paziente all'altro. Un'altra peculiarità è il fatto che in numerosi pazienti la reazione si verifica solamente se l'ingestione dell'alimento contenente LTP si associa a un "cofattore" che aumenta la velocità di assorbimento della proteina (sforzo fisico, assunzione di aspirina o altro FANS, bevande alcoliche). Il dominus incontrastato dell'allergia alla LTP, ovvero l'alimento dal quale probabilmente tutto ha origine e che causa la maggior parte delle reazioni allergiche è la pesca. Non esiste probabilmente paziente sensibilizzato a LTP che non risulti reattivo in-vivo o in-vitro alla pesca, anche se magari ha lamentato reazioni con alimenti diversi. La proteina tende a concentrarsi nella parte superficiale degli alimenti, infatti molti pazienti allergici tollerano gli alimenti che hanno causato loro problemi se sbucciati. Nella pesca, particolarmente ricca di LTP è la peluria superficiale. Infatti la pesca è una causa frequentissima di orticaria da contatto nei soggetti allergici, cosa che non avviene con la nettarina, geneticamente identica ma a superficie glabra. LTP è la principale causa di anafilassi da alimenti nel nostro Paese, e la pesca guida di gran lunga l'elenco degli alimenti scatenanti.

Bibliografia essenziale
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Riccardo Asero
Ambulatorio di Allergologia, Clinica San Carlo, Paderno Dugnano (MI)


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