Clinica

lug102018

Orticaria, vasculite e alimentazione

Oggi, per orticaria e forme orticarioidi, si è finalmente capito che l'alimentazione e l'infiammazione causata dagli alimenti sono una spiegazione importante che entra di diritto tra le possibili cause di qualsiasi forma di reazione cutanea con queste caratteristiche. Una ricerca di immunologi israeliani (1) ha confermato l'importante ruolo del BAFF nelle orticarie croniche, in modo indipendente dall'aumento eventuale di IgE o di eventuali anticorpi antinucleo. La ricerca ha anche evidenziato che il livello di BAFF, una delle citochine che si innalzano nel caso di infiammazione dovuta al cibo (2), è inoltre anche fortemente correlato alla gravità della forma di orticaria. Questa ricerca ripropone la considerazione che l'orticaria sia una condizione in cui si affiancano componenti allergiche (come finora considerato) e componenti autoimmuni, come la presenza di BAFF lascia intendere. Spesso, nonostante l'uso di antistaminici e cortisonici, i sintomi si ripresentano ugualmente, magari in forma meno intensa, e proseguono a manifestarsi per tempi anche molto lunghi non è difatti infrequente visitare persone che soffrono di orticaria cronica ormai da anni. Sicuramente vanno considerate cause multiple, come la possibile presenza di parassiti intestinali, l'abuso di cibi ricchi di salicilati naturali, l'uso prolungato di farmaci che iniziano, anche dopo anni di uso senza problemi, a dare reazioni e infine particolari infezioni croniche silenti (come ad esempio dei granulomi dentari). Il rapporto con l'alimentazione si sta rivelando di forte impatto, caratterizzando anche le reazioni di tipo vasculitico, così spesso presenti in questi casi. Spesso si possono trovare livelli abbassati di complemento C3 o C4, indice di un consumo da reazione "lenta" (non IgE) tra antigene e anticorpo. Anche solo l'abbassamento dei valori verso il fondo scala assume un significato di orientamento diagnostico che può far valutare con attenzione lo studio della infiammazione correlata al cibo (3). La prima attivazione del BAFF avviene attraverso i Toll Like Receptors, strumenti dell'immunità innata per il riconoscimento conformazionale degli antigeni batterici, virali e alimentari in ingresso nell'organismo. Oltre al fatto che i TLR9 siano implicati nella regolazione delle reazioni infiammatorie vascolari e vasculitiche (4), è di particolare interesse il fatto che proprio questi specifici TLR siano in stretta connessione con l' attivazione dell'orologio biologico e del ritmo circadiano (5). Nelle 24 ore la loro attività oscilla di intensità e interviene nella regolazione del sistema immunitario, sovrapponendosi allo stesso orologio biologico e allo stesso ritmo circadiano cui l'alimentazione contribuisce. Appare quindi sempre più forte la rilevanza di segnali correlati al tipo di alimentazione e al suo timing, che sono in grado di modulare la risposta immunitaria. Si tratta di elementi che gradualmente dovranno entrare nella pratica clinica con la dovuta consapevolezza della medicina basata sulle evidenze.
 
1) Kessel A et al, HumImmunol. 2012 Jun;73(6):620-2. Epub 2012 Apr 12 
2) Lied GA et al, AlimentPharmacol Ther. 2010 Jul;32(1):66-73. Epub 2010 Mar 26 
3) Speciani AF et al, J AmColl Nutr. 2015;34 Suppl 1:34-8. 
4) McCarthy CG et al, JPharmacol Exp Ther. 2018 Apr;365(1):60-71. Epub 2018 Jan 18 
5) Silver AC et al, Immunity. 2012 Feb24;36(2):251-61. 

Attilio Speciani

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