Clinica

giu142016

Sindrome dell'intestino irritabile: consigliabile una dieta povera in zuccheri a catena corta

La sindrome dell'intestino irritabile (Sii), caratterizzata da dolore addominale, gonfiore, costipazione, diarrea e flatulenza, è una patologia molto diffusa che colpisce circa il 15% della popolazione mondiale. I meccanismi fisiopatologici alla base della Sii non sono ancora stati delucidati, tuttavia alcuni fattori come una alimentazione errata, un'alterata flora intestinale e un cambiamento nella motilità intestinale sembrano esercitare un ruolo fondamentale. Alcuni alimenti, come ad esempio i prodotti caseari, molto spesso aggravano la sintomatologia, e vista l'inefficacia dei trattamenti farmacologici, tutti gli sforzi sono oggi concentrati sullo sviluppo di terapie dietetiche adeguate: una delle diete sviluppate proprio per il trattamento della Sii è la dieta a basso contenuto di Fodmap. Il termine Fodmap è un acronimo coniato per identificare zuccheri a catena Di- e Mono-saccaridi e Polioli. Il termine include quindi il fruttosio, il lattosio, i fruttani (contenuti in frumento, cipolla, aglio), i galattani (presenti nei legumi) e i polioli (dolcificanti). I carboidrati a corta catena hanno proprietà osmotiche e richiamano perciò acqua nell'intestino, essendo poi scarsamente assorbiti vengono fermentati dalla flora batterica, producendo in tal modo gas, gonfiore addominale e crampi. Pertanto, una dieta a basso Fodmap diminuisce il carico fermentabile e il volume di acqua, riducendo la produzione di gas, il gonfiore e alleviando i sintomi della Sii. Una recente metanalisi ha esaminato l'efficacia della dieta a basso contenuto di Fodmap nel trattamento della Sii, prendendo in esame 6 trials clinici randomizzati e 16 studi non randomizzati, valutando la riduzione dei sintomi (Sss score) e il miglioramento della qualità della vita (Qol score). I risultati hanno evidenziato una significativa riduzione dell'Sss score (OR 0.44, 95 % CI 0.25-0.76; I2 = 35.52, p = 0.00) e al tempo stesso un significativo aumento del Qol score (OR 1.84, 95 % CI 1.12-3.03; I2 = 0.00, p = 0.39) nei soggetti che avevano seguito la dieta povera in Fodmap, che è risultata efficace anche nel ridurre il dolore addominale, il gonfiore e la sintomatologia generale. In conclusione, i risultati di questo lavoro supportano l'efficacia della dieta a basso contenuto di Fodmap nel trattamento della Sii, anche se sono necessarie ulteriori ricerche che includano ad esempio un maggior numero di pazienti o un periodo di trattamento più lungo.

Per approfondimenti:
Brandt LJ, Chey WD, Foxx-Orenstein AE, Schiller LR, Schoenfeld PS, Spiegel BM, Talley NJ, Quigley EM (2009) An evidence-based position statement on the management of irritable bowel syndrome. Am J Gastroenterol 104:S1-S35.
Andrews EB, Eaton SC, Hollis KA, Hopkins JS, Ameen V, Hamm LR et al (2005) Prevalence and demographics of irritable bowel syndrome: results from a large web-based survey. Aliment Pharmacol Ther 22(10):935-9424.
Marsh A, Eslick EM1, Eslick GD (2016) Does a diet low in FODMAPs reduce symptoms associated with functional gastrointestinal disorders? A comprehensive systematic review and meta-analysis. Eur J Nutr 55(3):897-906.


Maurizio Battino e Francesca Giampieri

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