Scienza

apr92018

Miopatia necrotizzante immuno-mediata in pazienti naive alle statine, rilevante il ruolo della dieta

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Un caso clinico riferito su Annals of Internal Medicine supporta l'ipotesi che la dieta possa fornire composti simili alle statine in pazienti con miopatia necrotizzante immuno-mediata che non hanno mai assunto tale tipo di farmaco. «Anche se è stato ipotizzato che fonti alimentari di composti simili a statine potessero avere un potenziale legame con la miosite in assenza di terapia farmacologica, nessun caso del genere era mai stato segnalato» dice l'autrice Marie Hudson, del Jewish General Hospital di Montreal, in Canada. I ricercatori hanno studiato una donna di 57 anni che presentava una storia di due settimane di mialgia in aggravamento progressivo e una profonda debolezza ai muscoli abduttori della spalla e ai flessori dell'anca e del collo, nonché disfagia. Non aveva altri problemi medici e non assumeva farmaci, fitofarmaci, integratori o droghe a scopo ricreativo, e il suo livello di creatina chinasi (CK) era elevato. Risultava inoltre una forte positività per gli anticorpi anti-HMGCR, enzima target delle statine, nonostante non avesse mai fatto uso di questi farmaci. La paziente ha tuttavia specificato di aver mangiato almeno due tazze di riso rosso Camargue ogni giorno nei mesi precedenti alla presentazione dei sintomi. Questo alimento non contiene una componente di statine, ma la dose consumata forniva circa 2 g di fitosterolo al giorno, elemento che può abbassare i livelli di colesterolo inibendo l'HMGCR attraverso un meccanismo simile a quello messo in atto dalle statine. «Nel 30% delle persone con miosite associata a HMGCR non si rileva alcuna esposizione alle statine, ma bisogna ricordare che esistono fonti nutrizionali di composti simili alle statine, ad esempio il riso rosso, che vengono commercializzati come un modo naturale per mantenere il colesterolo basso» sottolineano agli autori. Le condizioni della donna sono migliorate leggermente con un ciclo di prednisone di 4 settimane, e con l'aggiunta di terapia immunoglobulinica endovenosa la debolezza e la mialgia sono diminuite. Dopo quattro mesi, il livello di CK è tornato alla normalità e la terapia con prednisone è stata gradualmente ridotta e poi interrotta. Un anno dopo, la paziente presentava ancora disfagia che richiedeva una dieta limitata a cibi in purea e continuava la terapia immunoglobulinica.

Ann Intern Med. 2018. doi: 10.7326/L17-0620

Fonte: doctor33.it


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