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giu72018

Promuovere la consapevolezza nelle scelte di salute. Marco Tonelli è il nuovo presidente Andid

In occasione del 30° congresso nazionale Andid, svoltosi a Torino lo scorso 25 maggio, hanno avuto luogo le elezioni per il rinnovo del Consiglio direttivo dell'Associazione nazionale dietisti, Andid.
Alla Presidente Ersilia Troiano subentra Marco Tonelli, già Segretario nazionale.
Marco Tonelli, laureato in Dietistica e in Scienze Dell'Alimentazione e della Nutrizione Umana, è dietista clinico presso l'Azienda Usl Umbria 2 - U.O. di Diabetologia ed Endocrinologia dell'Ospedale di Orvieto.

"La sfida raccolta da me e dal neoeletto Consiglio direttivo, è importante e decisiva per il futuro della professione. Andid, infatti, è stata sempre protagonista del percorso di crescita dei dietisti, sia a livello istituzionale sia scientifico ed accademico, con presenza e impegno costanti a livello nazionale e internazionale. La principale responsabilità in questa fase sarà di completare quanto disposto nelle norme di istituzione degli Ordini e degli albi. Ma Andid non si limiterà a questo, continuerà a occuparsi degli aspetti di rappresentatività specifica, a mantenere con rinnovato impegno le iniziative relative al miglioramento continuo della pratica professionale e alla diffusione del metodo di lavoro e dei contributi scientifici dei dietisti in tema di alimentazione, nutrizione e dietetica.
Queste finalità sono imposte dai cambiamenti sociali che stiamo vivendo. Il cibo invade la TV e il web, fornendoci una mole di informazioni sempre più improntate ai concetti di bellezza e salutismo a ogni costo, dominate da falsi miti e soluzioni prive di evidenze scientifiche che mettono a rischio la salute dei cittadini. Ma quanto ne sanno gli italiani di alimentazione?
Andid ha realizzato uno studio sulla Food and Nutrition Literacy, ovvero, la capacità dell'individuo di ottenere, interpretare, comprendere e utilizzare le informazioni nutrizionali di base per compiere scelte alimentari appropriate, in grado di incidere positivamente sulla condizione di salute del singolo e dell'intera collettività.
Ebbene, lo studio rivela che 7 italiani su 10 mostrano uno scarso livello di alfabetizzazione alimentare, nel 19% dei casi addirittura inadeguato.
Tra gli intervistati emerge una diffusa limitata capacità di pianificare e gestire le scelte alimentari (57,2% dei casi) e scegliere correttamente il cibo (66,8% dei casi). Livelli di alfabetizzazione alimentare problematica e inadeguata riguardano gli anziani, le persone con un più basso livello di istruzione, i disoccupati e, in generale, i soggetti meno abbienti e in generale gli uomini rispetto alle donne.
Un'altra indagine realizzata da Andid con l'Università di Messina, ha analizzato il racconto del cibo sul web. Lontani ormai dalla dieta mediterranea intesa come stile di vita, predomina ormai una dietetica del sì e del no, del "senza" (grassi, zuccheri, glutine) e del "con" (fibre, vitamine), nel tentativo di assecondare l'ossessione del cibo sano e della forma fisica.
È solo con la professionalità quindi che si può contrastare la disinformazione e promuovere consapevolezza e responsabilità nelle scelte di salute, anche sfruttando le opportunità offerte dalla rete. C'è bisogno di veicolare messaggi chiari e comprensibili, in grado di conquistare l'attenzione dei diversi pubblici, per non lasciare vuoti comunicativi e far sì che i cittadini scelgano di affidarsi solo ad interlocutori competenti per orientare i propri comportamenti alimentari. I dati emersi dagli studi evidenziano la necessità che l'alimentazione torni a essere una priorità nelle politiche sanitarie e dell'istruzione, strategia fondamentale per limitare le disuguaglianze e migliorare le condizioni di salute della popolazione, con ricadute positive anche sulla riduzione dei costi sociosanitari.
L'educazione alimentare e l'adozione di un regime dietetico adeguato rappresentano un'esigenza di salute che non si identifica soltanto con la prevenzione, ma che assume un ruolo centrale anche per la cura di numerose malattie: i tumori, le malattie renali e metaboliche, che rappresentano oggi il principale rischio per la salute individuale e un enorme peso sociosanitario per la collettività. 
Il dietista, in virtù di un percorso universitario altamente specializzato, è il professionista abilitato a occuparsi di salute anche in ambito clinico, intervenendo nell'elaborazione dei piani dietetici personalizzati, in sinergia con le altre figure professionali. Andid sta finanziando un dottorato di ricerca presso l'Università Partenope di Napoli, dal quale stanno emergendo sempre più evidenze scientifiche sul valore aggiunto dell'intervento dietetico qualificato su pazienti con diabete tipo 2, in termini di miglior controllo della malattia e prevenzione delle complicanze, ma anche di riduzione dei costi di gestione del paziente a carico del servizio sanitario, con la possibilità di liberare risorse preziose da reinvestire in sanità.
Ma nella giungla di figure che a vario titolo oggi si occupano di nutrizione spesso in modo illecito, è necessario fare chiarezza sui ruoli e le competenze dei diversi professionisti che operano in questa vasta e complessa disciplina.
Diversamente si rischia di generare confusione, in uno scenario comunicativo già di per sé complesso e ipertrofico nei discorsi sul cibo, e di trasmettere una visione semplicistica della nutrizione e della dietetica, con ripercussioni negative sulla salute collettiva. La recente istituzione dell'Ordine e dell'Albo dei dietisti, che completa il riconoscimento giuridico delle professioni sanitarie, va proprio nella direzione di una maggiore tutela dei cittadini, oltre che degli stessi professionisti, contro il proliferare di figure, più o meno qualificate, che si ergono a punti di riferimento nel campo della nutrizione, non di rado inducendo a scelte di salute inadeguate.
Nutrizione 33 ha iniziato la sua avventura proprio con queste finalità, raccogliendo le professioni che a vario titolo operano in ambito di nutrizione e fornendo i migliori contributi con lo scopo di aumentare la conoscenza e lo scambio fra i professionisti e di fornire quindi la migliore assistenza al cittadino.
E i dietisti sono e rimarranno in prima linea in questa mission."

Marco Tonelli


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