Clinica

feb32015

Apporti energetici e nutritivi in lattanti e bambini italiani

Nella pratica clinica si osserva talora come i comportamenti alimentari dei bambini non siano in linea con le raccomandazioni, già dall'età prescolare. Può risultare inadeguato il consumo di legumi, verdura e frutta, prodotti della pesca, latte e derivati, mentre può risultare eccessivo il consumo di proteine animali, alimenti arricchiti in zuccheri semplici, grassi saturi e sodio.
Le indagini alimentari si avvalgono di metodologie di rilevamento dei consumi che si diversificano secondo gli obiettivi. La maggiore difficoltà che un professionista incontra nell'interpretazione dei dati raccolti nella propria pratica professionale sta nel non poterli confrontare con studi nazionali, a causa della mancanza di analisi di buona qualità sull'apporto energetico e nutritivo nei bambini e, in particolar modo, nei lattanti e nei bambini fino a 36 mesi.
La valutazione delle abitudini alimentari è uno strumento essenziale in ambito clinico e di ricerca, è una fase essenziale della valutazione e del monitoraggio dello stato nutrizionale (sia a livello individuale sia della collettività) ed è altrettanto essenziale per sviluppare interventi sulla popolazione o sulle abitudini alimentari del bambino stesso e della sua famiglia. Lo strumento ritenuto gold standard per la valutazione degli apporti energetici e nutritivi è il diario con pesata dei 7 giorni.
Questo articolo trae spunto dallo studio trasversale italiano Nutrintake 636, l'unico in cui i dietisti hanno utilizzato lo strumento gold standard sopracitato in bambini con meno di 12 mesi e finalizzato a confrontare gli apporti energetici, di macronutrienti, di fibra, di sodio, di ferro e i valori antropometrici di un campione di bambini di età fra i 6 e 36 mesi, di due città, Milano e Catania, reclutati da 11 pediatri di libera scelta.
Contrariamente a studi precedenti, nei bambini studiati non è stato rilevato un gradiente crescente nord-sud fra Milano e Catania in termini di misure antropometriche e di apporti energetici. Lo stesso vale per gli apporti nutritivi, con l'eccezione dell'apporto di ferro, più elevato a Catania, e quello di fibre, più elevato a Milano. Nonostante valori antropometrici medi nella norma, nel campione intero è stato rilevato un apporto elevato di proteine, zuccheri semplici, grassi saturi e sodio e un basso apporto di ferro e fibre, in relazione a quanto raccomandato dai valori dei Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia (Larn).

Per approfondimenti: Nutrients 2014, 6(8), 3169-3186; doi:10.3390/nu6083169 - www.mdpi.com/2072-6643/6/8/3169/htm#sthash.OHSkiTyC.dpuf

Marco Tonelli


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