Clinica

giu82015

La dieta come importante fattore eziologico nell'insorgenza delle Mici

Le malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici), malattia di Crohn (Mc) e rettocolite ulcerosa (Rcu) sono sempre più frequentemente diagnosticate, in particolare nei bambini. L'eziopatogenesi di queste malattie è certamente complessa: a determinare l'abnorme risposta immunologica alla base delle lesioni infiammatorie mucosali contribuiscono fattori immunitari, genetici e ambientali.  Tra questi ultimi, un ruolo certamente importante è giocato dalla dieta. Sebbene non vi sia un singolo deficit o eccesso nutrizionale che possa essere da solo implicato nella patogenesi di queste malattie, la dieta nel suo complesso è considerata uno dei fattori eziologici che contribuiscono alla loro insorgenza. In particolare, sono ormai parecchi gli studi pubblicati che associano un maggior rischio di sviluppare una Mici con un maggiore intake di proteine di origine animale e di acidi grassi polinsaturi della serie n-6. Al contrario, vi sono altrettanti dati di letteratura che hanno evidenziato come una dieta ricca di frutta e verdura, pesce, acidi grassi omega 3, fibre possa essere un fattore di protezione rispetto allo sviluppo di Mici. L'assunzione di elevate quantità di proteine di derivazione animale potrebbe determinare la produzione di alcuni composti di degradazione da parte della microflora colica in grado di danneggiare la mucosa intestinale. Il metabolismo degli acidi grassi polinsaturi n-6 determina la formazione di molecole ad attività pro-infiammatoria, al contrario, quello degli acidi grassi polinsaturi n-3 determina la formazione di composti ad attività anti-infiammatoria.
Che la dieta svolga un ruolo importante nell'eziopatogenesi di queste malattie è un fatto che può essere dedotto anche indirettamente, considerando i benefici terapeutici di un certo tipo di nutrizione nella Mc in età pediatrica. Uno standard terapeutico per questa malattia è infatti rappresentato dalla cosiddetta "terapia nutrizionale", che consiste nella sospensione della normale alimentazione, che è sostituita, in una fase iniziale in modo completo, in seguito parzialmente, dall'assunzione di particolari formule elementari (composte da soli aminoacidi), semielementari (idrolisati) e polimeriche (composte da proteine intere).  Questo approccio terapeutico consente di ottenere la remissione della malattia nel 60-80% dei casi e di migliorare significativamente lo stato di malnutrizione che caratterizza molti bambini al momento della diagnosi.

Gian Vincenzo Zuccotti

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