Clinica

mag32016

Perdita dei capelli: un'alternativa al trattamento farmacologico con integratori botanici specifici

L'alopecia androgenetica è una condizione comune sia negli uomini che nelle donne, con un'incidenza superiore al 73% nella popolazione generale.
È caratterizzata da una atrofia dei bulbi piliferi sensibili agli androgeni e uno dei principali fattori scatenanti, a livello biochimico, è la conversione del testosterone in diidrotestosterone ad opera dell'enzima 5-alfa-reduttasi. Anche l'infiammazione cronica del bulbo pilifero è considerata uno dei fattori in grado di causare la patogenesi di questa condizione. L'uso di alcune piante medicinali si è rivelato molto utile nel trattare l'alopecia così come altre patologie dermatologiche, ed è una pratica sempre più diffusa nel mondo.
Il loro scopo nel trattamento dell'alopecia è ridurre l'infiammazione, stimolare la crescita dei capelli e inibire l'azione della 5-alfa-reduttasi. Tra queste piante medicinali, quelle di maggiore rilevanza sono il tè verde (Camelia sinensis), il ginseng rosso, la Serenoa repens (Saw Palmetto), la Cuscuta reflexa e il Citrullus colocynthis.  Il tè verde è noto avere proprietà antiossidanti e antimutagene, in quanto contiene composti polifenolici con rilevante attività inibitoria verso la 5-alfa-reduttasi. Tra questi composti, il principale flavonoide è l'epigallocatechina gallato (Egcg). Altri flavonoidi con le stesse capacità sono miricetina, quercitina, baicaleina e fisetina. L'Egcg stimola la crescita dei capelli tramite effetti proliferativi e di antiapoptosi sulle cellule epiteliali, e con meno effetti collaterali rispetto al trattamento convenzionale.  Il ginseng rosso è una delle piante medicinali maggiormente usate in farmacologia e ha proprietà migliori rispetto al ginseng bianco. Estratti del rizoma hanno mostrato significativa attività inibitoria nei confronti della 5-alfa-reduttasi rispetto agli estratti della radice principale in quanto il rizoma contiene speciali ginsenosidi. La Serenoa repens possiede proprietà medicinali conferitele da un estratto liposterolico che contiene agenti antinfiammatori come carnitina e acido tiottico in grado di alterare l'espressione dei markers molecolari dell'infiammazione. Mettendo a confronto l'estratto di Serenoa repens a una dose di 320 mg con la Finasteride a 1 mg, un comune farmaco usato contro l'alopecia, l'efficacia inibitoria nei confronti della 5-alfa-reduttasi è la stessa.  Infine, nuovi orizzonti terapeutici potrebbero essere rappresentati dall'assunzione di Cuscuta reflexa, una pianta parassita appartenente al genere delle Convolvulaceae che contiene costituenti chimici come cuscutina, amarbelina, β-sitosterolo, stigmasterolo, dulcitolo, miricetina, quercitina e acido oleanolico e anche dal Citrullus colocynthis, una pianta annuale che cresce in Iran e ha proprietà antidiabetiche, antinfiammatorie, analgesiche, antiepilettiche oltre a promuovere la crescita dei capelli, come dimostrato da un aumento dei bulbi piliferi rispetto al Finasteride. 
Questi recenti studi hanno quindi oggettivamente dimostrato che l'uso di specifiche piante risulta efficace per il trattamento e la prevenzione dell'alopecia androgenetica, diventando sempre di più un argomento di crescente interesse.

Per approfondimenti:
Rondanelli, Mariangela, et al. "A bibliometric study of scientific literature in Scopus on botanicals for treatment of androgenetic alopecia." Journal of cosmetic dermatology (2015).

Simone Perna

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