Clinica

mar72016

Obesità da psicofarmaci: dimostrata l'efficacia dell'approccio cognitivo-comportamentale

I pazienti affetti da malattie mentali in terapia con farmaci antipsicotici spesso subiscono un importante aumento ponderale. Uno studio recentemente pubblicato sul Journal of Clinical Psychiatry ha valutato l'efficacia, in questi casi, di un intervento di terapia cognitivo comportamentale di perdita di peso della durata di 12 mesi, basato sul metodo del Diabetes Prevention Program.
122 pazienti ambulatoriali affetti da gravi malattie mentali che presentavano un aumento di peso > 7% o un indice di massa corporea (Imc) > 25, sono stati divisi in due gruppi randomizzati. A 60 pazienti è stato offerto un intervento di perdita di peso cognitivo comportamentale basato sulla modificazione dello stile di vita, al gruppo di controllo (n=62) l'iter terapeutico usuale. Il trattamento cognitivo comportamentale includeva incontri di gruppo e sedute di consulenza individuali per 8 settimane, l'uso del diario alimentare e dell'attività fisica, un sistema di contingenze basato sull'assegnazione di premi, incontri mensili di rinforzo e di consulenza per un anno. I controlli hanno ricevuto materiale di auto-aiuto e visitato a intervalli equivalenti il centro ma non hanno ricevuto sedute di gruppo o individuali di consulenza. Gli esiti valutati sono stati i cambiamenti nelle misure antropometriche, nei sintomi psichiatrici, nella conoscenza sulla salute, nella glicemia ed emoglobina A1c e nei livelli di lipidi.
I partecipanti all'intervento cognitivo comportamentale di modificazione dello stile di vita hanno ottenuto a 12 mesi un decremento ponderale medio di 4,6 kg rispetto a un incremento medio di 0,6 kg del gruppo di controllo (p <.01). L'Imc e la percentuale di grasso corporeo hanno seguito la stessa traiettoria di cambiamento. Entrambi i gruppi hanno dimostrato miglioramenti statisticamente significativi nella conoscenza sulla salute, senza differenze significative.
La terapia cognitivo comportamentale di perdita di peso è risultata quindi più efficace dell'usuale iter di cura nel trattare l'obesità associata all'assunzione di antipsicotici, indipendentemente dalla diagnosi Dsm-IV di grave malattia mentale, dal tipo di farmaco antipsicotico assunto e dalle conoscenze acquisite. Un risultato dalle importanti implicazioni cliniche, che dovrebbe stimolare lo sviluppo e l'implementazione anche in Italia di specifici programmi cognitivo comportamentali di gestione del peso nei pazienti affetti da gravi malattie mentali. Questi, nella maggioranza dei casi, non ricevono alcun aiuto per gestire l'aumento ponderale, e le complicanze metaboliche associate, che spesso si verificano in conseguenza dell'assunzione di antipsicotici e che contribuiscono a peggiorare ulteriormente la loro qualità di vita fisica e psicosociale.

Approfondimenti:
Erickson ZD1, Mena SJ, Pierre JM, Blum LH, Martin E, Hellemann GS, Aragaki DR, Firestone L, Lee C, Lee P, Kunkel CF, Ames D. Behavioral interventions for antipsychotic medication-associated obesity: a randomized, controlled clinical trial.J Clin Psychiatry. 2016 Febbraio; 77 (2): e183-9.

Riccardo Dalle Grave

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