Clinica

nov252016

Ipertensione arteriosa: approccio dietetico e comportamentale

Trial clinici hanno dimostrato che gli effetti sulla riduzione della PA associati a modifiche dello stile di vita possono essere equivalenti alla monoterapia e che gli interventi che si sono dimostrati efficaci sono:
  • la restrizione sodica 
  • la limitazione del consumo di alcool
  • l'elevato consumo di frutta e verdura, nonché una dieta a basso contenuto di grassi saturi
  • la riduzione e il mantenimento del peso corporeo
  • l'esercizio fisico regolare
  • la cessazione del fumo
Nella pratica clinica molto spesso ci si limita a dare raccomandazioni generiche al paziente iperteso, tipo: "usi meno sale" o "riduca i caffè"; è invece necessario fornire indicazioni precise, tanto più se in presenza di patologie concomitanti quali obesità, diabete etc. Dallo studio Minisal-Gircsi, parte del programma nazionale Guadagnare Salute, è emerso che nella popolazione italiana il consumo medio di sale al giorno è pari negli uomini a 10,9 gr e nelle donne a 8,6 gr, il doppio dei 5-6 gr die che le principali fonti scientifiche raccomandano di non superare e il paziente non sempre conosce le fonti di sale. La relazione tra il consumo di alcool e la prevalenza di ipertensione é lineare e bisognerebbe quindi indicare la quantità di bevande alcoliche che non superino più di 20-30 gr di alcool die per gli uomini e 10-20 gr di alcool/die per le donne o 140 gr alla settimana per gli uomini e 80 gr per le donne. Bisognerebbe indicare di assumere almeno 300-400 gr die di frutta e verdure poiché il potassio determina l'escrezione urinaria del sodio, spiegare quali sono gli alimenti a basso contenuto di grassi saturi e colesterolo, raccomandare una frequenza di consumo dei prodotti della pesca di almeno 2 v/sett. e identificare gli alimenti ricchi di fibre e proteine di origine vegetale, sul modello della dieta mediterranea. Non ci sono invece sufficienti evidenze per avanzare raccomandazioni a favore o contro l'assunzione del caffè, dato che una recente revisione sistematica ha mostrato che la maggior parte degli studi disponibili (10 RCT e 5 studi di coorte) sono di qualità insufficiente. Dovremmo spiegare all'iperteso obeso o in sovrappeso che una metanalisi suggerisce che una riduzione media di peso corporeo di 5 kg è associata ad una riduzione media di PAS e PAD pari a 4.4 e 3.6 mmHg e migliora l'efficacia del trattamento antipertensivo sul profilo di rischio CV. Dovremmo spiegare che studi epidemiologici e una metanalisi di RCT hanno dimostrato come l'esercizio aerobico regolare induce negli ipertesi una riduzione della PAS e della PAD a riposo, di 6.9 e 4.9 mmHg. Traducendolo in pratica, bisognerebbe raccomandare a quel paziente di effettuare almeno 30 min di esercizio aerobico dinamico di moderata intensità (cammino, jogging, ciclismo o nuoto) per 5-7 giorni alla settimana.

Marco Tonelli

Per approfondimenti:
Linee guida 2013 ESH/ESC per la diagnosi ed il trattamento dell'ipertensione arteriosa 
Consumo di sodio e potassio nella popolazione adulta italiana: relazione con età e indice di massa corporea. Risultati dello studio "MINISAL-GIRCSI" 

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