Clinica

nov282016

Invecchiamento e introito calorico

L'invecchiamento è una delle più grandi sfide sociali del mondo moderno. Le scelte e gli stili di vita, il miglioramento delle tecnologie e della medicina moderna hanno contribuito ad una rapida crescita della popolazione anziana mondiale.
Viviamo più a lungo rispetto ai nostri antenati, ma con notevoli inconvenienti, visto che con l'aumentare dell'età aumenta il rischio di sviluppare patologie cronico-degenerative. Attualmente, l'obiettivo principale della medicina è quello di curare malattie specifiche legate all'età, ma, con un numero sempre crescente di anziani afflitti contemporaneamente da più patologie, questo approccio risulta alquanto problematico.
Piuttosto che trattare i sintomi, un approccio alternativo potrebbe essere quello di intervenire direttamente sul processo di invecchiamento. Nonostante sia ormai nota l'influenza che la nutrizione esercita sulla salute e sulla senilità, il complesso rapporto tra alimentazione, salute e invecchiamento non è ancora del tutto chiaro. Numerosi studi hanno mostrato come la restrizione caloria, RC, (cioè la riduzione di apporto calorico totale del 20-50% senza malnutrizione) e quella proteica, RP (0,6-0,8 g/kg peso corporeo al giorno), siano efficaci nel prolungare la longevità in molti modelli sperimentali, che vanno dal moscerino della frutta fino all'uomo.
Questo perché verrebbero modulate diverse vie molecolari "sensibili" ai nutrienti, quali: (i) mTOR, una chinasi che regola la crescita e il metabolismo cellulare, la cui inibizione, promossa dalla RC, protegge contro disfunzioni metaboliche, obesità e cancro e è fondamentale per migliorare la salute e la longevità; (ii) la chinasi AMPK, definita il "master" regolatore del metabolismo, controlla lo stato energetico cellulare e una volta attivata dalla RC regola un' infinità di eventi quali l'infiammazione, lo stress ossidativo, la funzione mitocondriale e l'ossidazione degli acidi grassi; (iii) le sirtuine che, attivando una serie di fattori di trascrizione, controllano processi cellulari critici, come l'apoptosi e il metabolismo, e regolano il processo di invecchiamento in seguito a RC; (iv) il fattore IGF-1, che promuove la crescita cellulare, stimola la sintesi proteica, regola l'omeostasi glucidica, e che, una volta inibito da RC e RP, favorisce una vecchiaia in salute. Tuttavia, rimane da comprendere esattamente come questi meccanismi interagiscano tra loro, per far sì che il cibo venga davvero considerato alla stregua di un farmaco.

Maurizio Battino e Francesca Giampieri


Bibliografia:
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