Clinica

ott302018

Effetti della supplementazione perioperatoria di probiotici e simbiotici nel paziente chirurgico

L'alimentazione orale precoce è la modalità di alimentazione da preferire per i pazienti chirurgici. Un supporto nutrizionale inadeguato o ritardato conduce infatti a una condizione di malnutrizione nel decorso postoperatorio, soprattutto dopo interventi di chirurgia maggiore, con aumentato rischio di complicanze postoperatorie. Il concetto di "ecoimmunonutrizione" si riferisce alle formule contenenti probiotici con lattobacilli e bifidobatteri o simbiotici con fibra e Lactobacilli, che nei pazienti di chirurgia colorettale ridurrebbero significativamente il tasso di polmonite postoperatoria, di infezioni del sito chirurgico, della durata delle terapie antibiotiche e di deiscenza anastomotica, oltre alla riduzione dell'incidenza di infezioni dopo resezioni pancreatiche e epatobiliari, così come nel trapianto di fegato.
Uno studio su pazienti con lesioni cerebrali ha mostrato un significativo vantaggio di una formula contenente glutammina e probiotici anche per quanto riguarda la durata della degenza in unità di terapia intensiva.
Quanto finora detto viene confermato da una metanalisi di studi randomizzati e controllati pubblicata sul Clinical Nutrition. Nella maggior parte degli studi selezionati per la metanalisi, la supplementazione avveniva per via orale o talora anche orale ed enterale. Lactobacilli, bifidobatteri, leuconostoc, pediacoccus, enterococcus e streptococchi sono i probiotici più utilizzati in dosaggi giornalieri variabili nei vari studi da 2 a 40 miliardi di batteri. Nei simbiotici gli stessi dosaggi prevedevano anche apporti di fibra variabili dai 4 ai 10 gr die, sostanzialmente sotto forma di inulina o PHGG, partendo da 0 a 9 giorni, a seconda degli studi, nel preoperatorio e continuando mediamente per 7-14 giorni nel postoperatorio. Il meccanismo d'azione consiste nel fatto che pro e simbiotici riequilibrano la flora batterica intestinale nel caso di alterazione della stessa, competendo con i batteri patogeni di tipo saprofitico. Contemporaneamente la fermentazione della fibra produce butirrato, potente fattore trofico per la mucosa intestinale, abbassa il ph e favorisce il mantenimento di una flora batterica corretta, influenzando positivamente la risposta immunologica dell'ospite e riducendo il rischio di traslocazione batterica. Tutto questo ha un beneficio sul mantenimento di un buono stato nutrizionale del paziente, dato che un paziente settico è ipermetabolico e catabolico. La specie più appropriata di probiotico non è stata chiarita ancora ma per la pratica professionale quotidiana, le aziende farmaceutiche mettono a disposizione numerosi prodotti commerciali con le caratteristiche sopramenzionate, oltre che arricchite di substrati immunomodulanti (arginina, omega 3, glutammina, nucleotidi). È doveroso tuttavia sottolineare che molti studi sono sponsorizzati da aziende che producono pro o simbiotici.

Fonti:
1) "ESPEN guideline: Clinical nutrition in surgery." Clinical Nutrition Vol. 36 (2017) 623-650 http://www.espen.org/files/ESPEN-guideline_Clinical-nutrition-in-surgery.pdf
2) "Effects of perioperative supplementation with pro-/synbiotics on clinical outcomes in surgical patients: A meta-analysis with trial sequential analysis of randomized controlled trials" Clinical Nutrition Apr. 2018 Volume 37, Issue 2, Pages 505-515 https://www.clinicalnutritionjournal.com/article/S0261-5614(16)31290-0/fulltext

Marco Tonelli
DALLE AZIENDE