Scienza

gen222015

Obesità con dipendenza da cibo: individuati biomarcatori specifici

Il concetto di "food addiction", ovvero l'assunzione compulsiva di cibo, è riconosciuto oggi come un fattore che contribuisce allo sviluppo di obesità, ma poco si sa circa le differenze biochimiche, metaboliche e ormonali tra soggetti obesi che ne sono affetti e soggetti non dipendenti. La regolazione dell'assunzione di cibo si basa su un complesso sistema di feedback controllato da segnali di fame e sazietà, avvisi che vengono inviati da cervello, organi e tessuti periferici.
A un team di canadesi va il merito di aver per primi esplorato i potenziali biomarcatori che potrebbero differenziare l'obesità in queste due condizioni, misurando e confrontando ormoni e neuropeptidi che regolano l'appetito, il metabolismo e anche l'assunzione di nutrienti in entrambi i gruppi, abbinati per età, Body Mass Index (Bmi) e attività fisica. Com'era prevedibile, l'introito totale di calorie e di grassi e l'apporto percentuale di calorie da grassi e carboidrati è stata superiore nel gruppo con dipendenza. Questi soggetti hanno inoltre consumato più zucchero, minerali, omega 3 e 6, vitamina D e gamma-tocoferolo. In entrambi i gruppi sono stati valutati 34 parametri, scoprendo che il gruppo "food addiction" aveva bassi livelli di Tsh (Thyroid-stimulating hormone), TNF-alfa (Tumor necrosis factor alpha) e amilina, ma alti livelli di prolattina, rispetto al gruppo "non dipendente". L'anormalità combinata di TSH e prolattina potrebbe essere una delle caratteristiche ormonali di questo tipo di obesità, mentre l'associazione tra il basso valore di TNF-alfa con dipendenza da cibo è molto interessante in quanto il TNF-alfa è noto come una citochina anoressizzante e come potenziale biomarker diagnostico di fenomeni di dipendenza. Controverso il risultato ottenuto per l'amilina, poiché non è chiaro se i valori derivino dallo stato di dipendenza o originino da altri fattori. Il lavoro ha confermato la relazione tra dipendenza da cibo e obesità e fornito prove preziose sui meccanismi alla base.

Nutrients 2015, 7, 223-238.

Silvia Ambrogio


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