Scienza

ott42017

Un ampio studio europeo smantella il mito dell'obesità "metabolicamente sana"

Sono stati pubblicati di recente «i risultati di uno studio europeo, di notevoli dimensioni, che sembrano affossare definitivamente il mito dell'obeso sano». Lo afferma Marco Caputo - Ospedale Classificato Villa Salus, Venezia Mestre - il quale ricorda come «negli ultimi anni è stato proposto e sostenuto il concetto di obesità "metabolicamente sana" che, pur non avendo mai ricevuto una definizione standard, corrisponderebbe allo stato di soggetti con BMI elevato che non presentano dislipidemia, insulino-resistenza, sindrome metabolica». Il rilievo epidemiologico, non contestabile - rileva Caputo - non si è mai accompagnato però a un consenso universale sul fatto che tali soggetti siano realmente da considerare "sani" dal punto di vista delle complicanze cardio-vascolari.
 
Ora sono disponibili i dati dell'European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition study (EPIC-CVD), uno studio caso-coorte che ha coinvolto oltre mezzo milione di cittadini europei per un follow-up medio di oltre 12 anni, riportando 7600 eventi cardio-vascolari. Dividendo la popolazione in base alle soglie di BMI e ai determinanti fisici e biochimici di disfunzione metabolica, sono stati calcolati i rapporti di rischio (HR) e gli intervalli di confidenza (IC) per le varie sotto-popolazioni indicate in tabella.


«Si evidenzia come, anche in assenza di alterazione degli indici metabolici, il rischio è aumentato nei soggetti sovrappeso o obesi» commenta Caputo. «In definitiva, sembra di poter concludere che, mentre le alterazioni metaboliche sono certamente le principali imputate per i guai cardio-vascolari dei pazienti, in modo indipendente dalla massa corporea, la loro assenza non garantisce al paziente sovrappeso o obeso un futuro libero da malattie cardio-vascolari. I dati dicono che è solo questione di tempo. Pertanto, se da una parte si smantella l'etichetta di "obeso sano", si rafforza la visione dell'obesità come malattia». Questa impostazione, suffragata da evidenze oggi difficilmente contestabili - conclude Caputo - dovrebbe improntare l'approccio assistenziale al singolo paziente e le scelte di politica sanitaria, a partire da oggi e per il prevedibile futuro.

Eur Heart J, 2017 Aug 14. [Epub ahead of print]

Fonte: Doctor33.it canale Endocrinologia

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