Attualità

set152016

Pubblicate le nuove linee guida sull'alimentazione nella prima infanzia

È stata pubblicata lo scorso luglio la revisione 2016 delle Linee Guida sulla Corretta alimentazione ed educazione nutrizionale nella prima infanzia (LG), nell'ambito della strategia europea "The EU Action Plan on Childhood Obesity 2014-2020" di contrasto alla diffusione di sovrappeso e obesità nei bambini e ragazzi (0-18 anni) entro il 2020. Il documento, in forma di FAQ, fa il punto sull'importanza dell'allattamento al seno; sulle definizioni di divezzamento e le sue modalità e il proseguo dell'alimentazione fra 1 e tre anni di età quando il bambino "non può essere considerato un piccolo adulto", ma continua ad avere esigenze nutrizionali specifiche.
L'allattamento al seno deve essere considerata l'alimentazione ideale ed esclusiva per i primi sei mesi di vita, d'accordo con le maggiori organizzazioni mondiali ed europee di riferimento (Oms, Efsa, Espghan e American Academy of Pediatrics); esso infatti garantisce effetti favorevoli a medio e lungo termine sullo stato di salute sia al bambino (protezione verso infezioni gastrointestinali, respiratorie e morte in culla; riduzione dell'incidenza di alcuni tumori pediatrici e obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari  nelle età successive), sia alla madre (riduzione del rischio di cancro all'ovaio e al seno, diabete di tipo 2, prevenzione delle complicanze dell'osteoporosi in età senile e recupero del peso acquisito in gravidanza).
Il passaggio ad una alimentazione complementare sarà comunque da valutare da parte del pediatra sulla base dello stato nutrizionale e crescita complessiva del bambino, in riferimento alle "Curve di crescita" dell'Oms e in accordo con le esigenze della madre e nel rispetto della cultura delle abitudini e delle tradizioni del contesto familiare.
In merito al divezzamento nei bambini a rischio di sviluppare allergie ed intolleranze le LG ribadiscono che, sulla base delle evidenze recenti e più autorevoli, non è necessario seguire uno schema diverso da quello della popolazione generale, poiché l'introduzione tardiva di alimenti "allergizzanti" o con glutine non previene lo sviluppo di allergia o celiachia nei soggetti già predisposti e che l'età del bambino al momento della prima introduzione non cambia il rischio a 10 anni (purché dopo i 4 mesi di età).
Un monito particolare riguarda l'assunzione di latte vaccino intero che, secondo le LG, non deve comparire, come componente "lattea" della dieta, prima dell'anno di età e comunque in quantità non superiori a 200-400 ml/giorno per evitare una eccessiva assunzione di proteine.

Francesca De Vecchi

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