Attualità

nov102016

Italiani e consumi: cambiano le abitudini a tavola

Cambia la dieta degli italiani: meno proteine animali e più frutta e verdura; maggior attenzione per la salute e l'innovazione, secondo il "Rapporto Coop 2016", dell'Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione scientifica di Ref. Ricerche, il supporto d'analisi di Nielsen e i contributi originali di Iri Information Resources, GFK, Demos, Nomisma e Ufficio Studi Mediobanca. Emerge un Paese in affanno, in alcuni settori ma capace di cogliere, in altri, interessanti spunti di rinnovamento. Il carrello della spesa e l'approccio ai concetti di salute e benessere legati al cibo ne sono un esempio.
Dopo un lungo periodo economicamente difficile (ancora in corso), gli italiani si sono scoperti frugali: rispetto ai primi anni Duemila consumiamo il 9% del cibo in meno. Diminuisce la centralità dei cereali: pasta, pane, e i loro derivati sono in calo da qualche decennio nelle preferenze alimentari degli italiani (dal 22% al 18%), mentre la diminuzione del consumo di carne e salumi è una tendenza più recente, legata alle disponibilità di reddito, ma anche alla consapevolezza del pericolo di un loro consumo elevato (anche grazie alla presa di posizione dell' OMS sul rischio di cancerogenicità): si è passati dal picco massimo di 250 g/die pro capite di carne (prima metà degli anni Duemila), ad una previsione per il 2016 di 210 g/die. Calano anche latte e formaggi, ma cresce il consumo di verdura, frutta e pesce.
Siamo il popolo più magro d'Europa, ma il costo dell'obesità ammonta 4,5 miliardi di euro; il 36% è in sovrappeso e 17 milioni di italiani seguono una dieta o un regime alimentare specifico: Dash, gruppo sanguigno, paleo, sono solo alcune.
La spesa alimentare domestica in riferimento ai volumi e ai valori generati però crescerà poco nel 2016 e darà preferenza all'acquisto di generi preconfezionati e pre-pesati, alla ricerca di convenienza e servizio. Vanno bene i cibi etnici (+8%, sushi giapponese, soia, cous-cous, paella, kebab, tortillas messicane), mentre il traffico in Rete tradisce la grande curiosità per i cibi "salutistici" (+1,6%): quinoa, amaranto, zenzero, curcuma e the verde fra i più cliccati (e acquistati). E poi ancora in crescita le produzioni biologiche, le varietà integrali e senza glutine, alimenti a base di soia e delattosati; generi dietetici e ad alta digeribilità. Aumentano piatti pronti ad alto contenuto di servizio (+6,8% per zuppe, risotti, condimenti), mentre arretrano i generi di base della nostra alimentazione (pasta secca, passata di pomodoro, latte, olio di oliva, riso) a riprova del desiderio degli italiani di "aderire a stili alimentari innovativi" che guardino al benessere e alla sostenibilità.

Francesca De Vecchi

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