Attualità

giu152017

Donne e alimentazione: il cibo è un piacere, ma attenzione alle fake news

Le donne italiane a tavola amano mangiare bene e non si lasciano condizionare dai sensi di colpa. Secondo un'indagine Doxa/Unaitalia (Unione nazionale filiere agroalimentari delle carni e delle uova), oltre il 70% delle donne italiane dichiara di mangiare frutta e verdura ogni giorno. Il 55% mangia pane tutti i giorni, mentre la pasta è un piatto quotidiano per una donna su tre (il 35%). Dopo i formaggi (consumati almeno una volta a settimana dal 78% delle donne) e i legumi (71%), il pollo è la fonte di proteine più consumata insieme alle uova (68%) e al pesce (65%), alimenti alla base della dieta mediterranea, considerato il miglior modello alimentare possibile per una italiana su due (46%).
Dall'indagine emergono anche le differenze generazionali fra le cosiddette millennials e le over 35. Unite dal prediligere uno stile di vita "mediterraneo", le prime sono più rilassate e dichiarano di cucinare per passione, le seconde sono più attente alla propria alimentazione e più preparate quando fanno la spesa.  Per tutte il cibo è un'esperienza sociale e di condivisione che le porta anche a sperimentare nuovi piatti. "Soprattutto nelle più giovani - spiega la psicoterapeuta Maria Rita Parsi - sta fiorendo una ricerca del rapporto con il cibo che le vede interessate non solo a sperimentare sapori e gusti, anche e soprattutto nuovi, ma pure a diventare esperte cuoche, a cucinare 'per' e 'con' passione. Oggi che le donne lavorano anche fuori casa, spesso l'atto di cucinare rappresenta per tante di loro un momento creativo, poiché non più strettamente legato all'obbligo di farlo".
"Negli anni '70 l'approccio al cibo è cambiato totalmente, spiega Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista dell'Università Campus Biomedico di Roma -  anche perché l'alimentazione è diventata una scienza. Allora però si faceva più attenzione all'aspetto estetico; oggi si fa più attenzione alla salubrità del cibo. Si è compreso che l'alimentazione è importante perché aiuta a prevenire le patologie. Il problema è che questo spesso si traduce nella paura di quello che fa male e di iperselettività verso gli alimenti."
"Si sta infatti radicando un problema - continua Piretta - cioè il pericolo di demonizzazione e selezione verso gruppi alimentari specifici." Ben il 64% delle donne dice di informarsi meglio in rete, ma solo il 16% chiede consiglio ad un esperto di salute prima di cambiare abitudini alimentari.
"Sempre più spesso - afferma Piretta - mi capita di vedere persone che si mettono a dieta non perché sia necessario, ma perché convinti di mangiare cibi nocivi. E questo si traduce nell'eliminazione dalla propria dieta, senza alcun motivo, alcuni gruppi alimentari come la carne, il glutine, il latte. Sono gli effetti del terrorismo informativo sul cibo alimentato dalla diffusione delle fake news. C'è una crescente tendenza, soprattutto tra i più giovani, a dare credito a informazioni alternative a scapito di quelle istituzionali, mettendo sullo stesso piano soggetti accreditati con opinion leader che in molti casi non hanno nessun titolo se non quello di essere presenti sul web. È necessario fare uno sforzo affinché le informazioni fluiscano verso fonti attendibili e non verso le fake news".

Francesca De Vecchi


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