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dic12017

Obesità pediatrica, al Congresso Ecog focus su prevenzione e trattamento

A Roma dal 15 al 17 novembre si è svolto il 27° Congresso annuale dello European Childhood Obesity Group (ECOG), dove più di 200 esperti accreditati dai centri di ricerca di oltre 30 paesi hanno discusso di prevenzione e trattamento dell'obesità e del sovrappeso in età pediatrica. I dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) attestano che nel mondo la percentuale di bambini e adolescenti sovrappeso od obesi sia intorno al 18%, ma in Italia la percentuale arriva fino al 36,8%.

«Se vogliamo intervenire seriamente su questa tematica, occorre comprenderne la complessità, approfondirne i vari aspetti che la determinano, individuarne le implicazioni sociali, psicologiche ed economiche e poi agire di conseguenza. È per questa ragione che, grazie al contributo di un comitato scientifico internazionale di alto livello, abbiamo proposto un programma di ampio respiro che va dallo studio sull'origine dell'obesità all'analisi delle funzioni fisiche dei bambini obesi passando per l'analisi dei costi dell'obesità sui sistemi sanitari, le pratiche di marketing dell'industria alimentare e lo scambio di esperienze su programmi di prevenzione e trattamento» spiega alla stampa Andrea Vania, copresidente del congresso.

«La lotta all'obesità è una sfida gigantesca che deve diventare priorità assoluta della nostra classe dirigente. Non abbiamo ancora la sensazione che la classe dirigente abbia davvero compreso che un bambino obeso sarà molto probabilmente un adulto obeso con conseguenze devastanti non solo per il suo futuro, ma anche per il futuro delle nostre società ed economie» aggiunge Margherita Caroli, copresidente del congresso. Una delegazione di professionisti dell'ECOG e di pediatri della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (SIPPS), tutti impegnati nella lotta all'obesità, ha colto l'occasione per partecipare all'Udienza Generale del Santo Padre consegnando una lettera al Pontefice per sensibilizzarlo sul tema. «L'obesità è anche una malattia sociale e noi pediatri dobbiamo essere in grado di intervenire precocemente sin dai primi mesi di vita e perfino dalla gravidanza, indicando quali sono i comportamenti corretti da adottare: dall'allattamento al seno almeno fino al sesto mese alla corretta alimentazione complementare con ridotto apporto proteico, dal divieto ad assumere bevande zuccherate e gassate all'attività motoria» conclude Giuseppe Di Mauro, presidente nazionale della SIPPS.

European Childhood Obesity Group

Fonte: Doctor33.it


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