Attualità

feb12018

Controlli ufficiali dei prodotti alimentari: le maggiori segnalazioni per contaminanti microbiologici in carne e latte

È stata trasmessa a Camera e Senato, lo scorso dicembre, la relazione sull'esito dei Controlli Ufficiali svolti nell'ambito del Piano Nazionale Integrato (PNI), nel corso del 2016, sulle produzioni alimentari. Le Autorità sanitarie, infatti, per prevenire i rischi per la salute pubblica e per monitorare che alimenti e bevande in commercio siano conformi alle disposizioni di legge, svolgono annualmente analisi in qualsiasi fase della produzione: dalla trasformazione al commercio o somministrazione. Con 417.496 ispezioni effettuate, sono stati sottoposti a controllo quasi 40.000 campioni ed eseguite 98.995 analisi. La percentuale più alta di campioni prelevati ha interessato gli alimenti di origine animale (46%), seguita da alimenti di origine vegetale (17%), bevande (5%), materiali a contatto con alimenti (1%), quali ad esempio recipienti per la conservazione casalinga, utensili da cucina, tappi, guarnizioni, capsule, etc., sia materiali e oggetti, utilizzati nell'industria alimentare durante tutte le fasi di produzione e infine una categoria ampia di altri prodotti (31%), comprendente alimenti per fasce di popolazione con particolari necessità nutrizionali, piatti pronti, snack, dolci, grassi e oli, erbe, spezie e condimenti, considerati  ad alto rischio, soprattutto per quanto riguarda i pericoli microbiologici, perché destinati direttamente al consumo, senza cottura.
Le non conformità totali riscontrate sono 931. La macro-categoria maggiormente analizzata ed anche la più interessata da non conformità è quella degli alimenti di origine animale con l'1,68% di irregolarità sul totale delle analisi effettuate. Contenuti i valori di contaminanti chimici (di questi, quelli più frequentemente trovati sono antibiotici e farmaci veterinari di vario tipo). In generale, sono stati per lo più riscontrati problemi di natura microbiologica, principalmente su campioni di carne e latte. Il 72,25% delle analisi effettuate ha riguardato la ricerca di microrganismi sia patogeni che indicatori di igiene dei processi di lavorazione. Sul totale delle irregolarità microbiologiche la percentuale più alta si è registrata, in campioni di latte e carne, per istamina e microrganismi come Salmonella spp (33,5%), Listeria monocytogenes (21, 41%) ed E.coli (14,73%), incluso il gruppo degli E. coli STEC). Le percentuali più elevate di infrazioni riguardano l'igiene generale e l'igiene del personale, le strutture e l'HACCP (cioè l'insieme delle procedure messe in atto dagli operatori del settore alimentare per garantire la sicurezza delle produzioni) e sono emerse nel corso delle attività ispettive, svolte dalle ASL, principalmente nel settore della ristorazione. "Per quanto riguarda l'andamento dei controlli ufficiali - si legge nella relazione - nel 2016 si è verificato un incremento delle non conformità pari al 2%, mentre il numero di campioni analizzati è diminuito. Questo dato potrebbe essere attribuibile ad una maggiore appropriatezza dei piani di controllo ufficiale nell'individuare i settori e le matrici che possono essere maggiormente a rischio". L'attività dei Carabinieri per la tutela della Salute (NAS) ha invece portato alla luce 11.144 non conformità, pari al 33% dei controlli compiuti (la maggior parte delle quali riguardano i comparti della ristorazione, delle farine/pane/pasta e quello delle carni ed allevamenti.
In Italia i controlli sulla sicurezza degli alimenti vengono svolti da diversi organi di controllo: i Servizi Veterinari e di Igiene degli Alimenti (SIAN) delle Aziende Sanitarie Locali in qualità di Autorità Competente Locale per la sicurezza alimentare, l'Ispettorato centrale repressione frodi del Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, i reparti specializzati del Comando Carabinieri (NAS E NAC), il Corpo Forestale dello Stato, le Capitanerie di porto e la Guardia di Finanza, i Posti di ispezione frontaliera (PIF), gli Uffici di Sanità Marittima Aerea di Frontiera (USMAF), l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nonché l'Istituto Superiore di Sanità ed i Laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali per l'esecuzione delle analisi sui campioni prelevati.

Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia. Anno 2016.
A cura della Direzione Generale per l'Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione
Ufficio 8 - Sistema di allerta, emergenze alimentari e pianificazione dei controlli

Francesca De Vecchi


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