Clinica

apr222015

Introito di zuccheri semplici e patologie correlate: nuove evidenze e raccomandazioni

L'Organizzazione mondiale della sanità, nel marzo 2014 ha lanciato una consultazione pubblica per sviluppare nuove linee guida e fornire raccomandazioni per limitare il consumo di zuccheri nei bambini e negli adulti. Numerose e crescenti evidenze mostrano come l'introito di zuccheri semplici risulti strettamente correlato a numerose patologie (diabete, malattie cardiovascolari, obesità, steatosi epatica, carie dentale ecc).
Il business legato alla coltivazione dello zucchero a livello mondiale occupa una superficie pari al territorio italiano e impatta con lo sfruttamento delle falde acquifere, con l'uso di sostanze chimiche e, non ultimo, con la violazione dei diritti umani.
Secondo le raccomandazioni dell'Oms, valide dal 2002, gli zuccheri semplici dovrebbero rappresentare meno del 10% dell'intake energetico giornaliero. Anche le nuove linee guida propongono tale limite ma suggeriscono che una riduzione al di sotto del 5% avrebbe maggiori benefici. Stridente con tutto questo è l'eccessiva offerta di alimenti ultraprocessati ricchi in zuccheri quali biscotti, snack dolci e bibite, il cui target sono principalmente i bambini e questo contrasto alimenta un dibattito che rimane attualissimo nel mondo scientifico.
Nella pratica clinica bisognerà tener presente che il limite del 5% proposto per l'assunzione di zuccheri, riguarda tutti i monosaccaridi e i disaccaridi che sono aggiunti agli alimenti dalle industrie alimentari o dal consumatore, così come gli zuccheri che sono naturalmente presenti in miele, sciroppi, succhi e concentrati di frutta. Non sono stati inclusi invece gli zuccheri naturalmente presenti in frutta e ortaggi. La pratica clinica insegna che l'eccessivo introito di zucchero si realizza anche perché molti alimenti che ne sono ricchi, non sono percepiti come "dolci" (le stesse bevande gassate come l'acqua tonica e l'aranciata "amara", i succhi di frutta "senza zucchero" o anche salse come il ketchup).
Anche l'Andid (Associazione nazionale dietisti), che ha partecipato alla consultazione dell'Oms, aderisce fortemente a questo limite del 5% e spera che possa diventare imperativo per tutte le istituzioni dei vari paesi preposte alla salute pubblica, al fine di prevenire e ridurre efficacemente l'incidenza e la prevalenza di malattie croniche quali sovrappeso e obesità soprattutto.
Interventi di innegabile utilità, quali l'etichettatura dei cibi e l'educazione alimentare, dovrebbero tuttavia essere completati da un quadro di legislazione alimentare adeguato ed effettivamente applicato.

Per approfondimenti:
WHO Guideline: Sugar intake for adults and children

Marco Tonelli


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