Clinica

lug72015

Consumo abituale di energy drinks: un rischio per la salute dei più giovani

Gli energy drinks sono bevande contenenti sostanze stimolanti che hanno l'obiettivo di fornire energia. Essi devono essere distinti dagli sport drinks, destinati invece alla reidratazione, che non contengono sostanze stimolanti ma sali minerali e zuccheri.
Le sostanze stimolanti contenute negli energy drinks sono principalmente caffeina e taurina, ma anche guaranà e ginseng. Le dosi di tali sostanze sono mediamente piuttosto elevate, tanto da poter causare eventi avversi anche seri, se assunte in quantità eccessive: problemi cardiocircolatori, come tachicardia e ipertensione, ma anche problemi di insonnia, alterazioni dell'umore, perfino depressione, qualora un soggetto dovesse diventarne dipendente.
Un adolescente che beve due energy drinks al giorno può mettere a rischio la propria salute, in particolare quella del cuore. Una lattina di queste bevande può contenere infatti dai 50 ai 500 mg di caffeina, dosi certamente troppo elevate per un ragazzo. La caffeina, oltre ad avere potenziali effetti negativi a livello cardiovascolare, può anche provocare problemi alle ossa, poiché può interferire con l'assorbimento del calcio.
Un altro grande pericolo è rappresentato dall'associazione con l'alcol (negli Stati Uniti già sono vendute bevande "energetiche" che contengono fino al 12% di alcol, una lattina è come 4 bicchieri di vino) che crea ulteriori problemi, in quanto il contenuto in stimolanti dell'energy drink "maschera" l'effetto depressivo dell'alcol portando a non accorgersi del grado di ebbrezza e a ulteriore assunzione, e abuso, di alcol.
Nonostante il problema sia ancora poco conosciuto in Italia, il consumo di energy drinks sta crescendo tra gli adolescenti. Il giro d'affari generato dalla vendita degli energy drinks negli Stati uniti è molto rilevante se si pensa che, nel solo anno 2011, è stato pari a 9 miliari di dollari. Secondo studi internazionali, compreso uno italiano, emerge che un ragazzo su due li ha almeno provati, mentre i consumatori abituali sono circa il 30% dei ragazzi tra 12 e 18 anni.

Gian Vincenzo Zuccotti

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