Clinica

nov12016

Obesità e abbuffate: le parole sono importanti

Il sovrappeso e l'obesità rappresentano un frequente argomento di discussione e interazione dei terapeuti con i pazienti. La discussione riguardante il peso corporeo è, però, un tema sensibile sia per i terapeuti sia per i pazienti, perché alcuni termini come "obesità morbigena" e "grasso" possono essere percepiti in modo negativo e stigmatizzante, in particolare dalle persone che sono in sovrappeso. Adottare termini che sono preferiti dai pazienti per affrontare la discussione sul sovrappeso e sull'obesità può influenzare positivamente la cura del paziente. Vari studi, infatti, hanno evidenziato che la percezione che il terapeuta abbia di pregiudizi nei confronti del peso diminuisce la motivazione del paziente a perdere peso, aumenta il consumo calorico a breve termine e danneggia l'esito del trattamento. Infine, alcuni pazienti riportano di essere insoddisfatti della scadente comunicazione che hanno con gli operatori sanitari quando ricevono consigli sulla perdita di peso e di cambiare terapeuta quando percepiscono delle attitudini stigmatizzanti e discriminatorie nei loro confronti.
Uno studio recentemente pubblicato da Lydecker e collaboratori dell'Università di Yale ha valutato in 817 partecipanti (68,3% donne), reclutati online da un campione della comunità, i termini preferiti da usare per discutere l'obesità e le abbuffate. Lo studio ha anche valutato se le differenze nelle preferenze siano influenzate da variabili socio-demografiche, dall'indice di massa corporea (Imc) e dalla presenza di episodi di abbuffata. I termini preferiti relati all'obesità sono stati il peso e l'Imc, sebbene le donne abbiano tendenzialmente valutato più negativamente degli uomini tutti i termini proposti. I partecipanti con obesità ed episodi di abbuffata hanno valutato i termini peso, Imc, Imc non salutare e taglia larga meno desiderabili rispetto ai partecipanti con obesità senza episodi di abbuffata. Infine, i termini relati alle abbuffate sono stati generalmente classificati in modo neutro, mentre le descrizioni preferite sono state il mangiare anche se non si è fisicamente fame e la perdita di controllo.
I dati di questo studio forniscono indicazioni utili ai terapeuti su quali termini usare ed evitare con i pazienti, in particolare con le donne e le persone con obesità ed episodi di abbuffata, quando affrontano temi riguardanti il sovrappeso e l'obesità. Queste indicazioni si aggiungono a quelle fornite dal Rudd Center for Food Policy Obesity (http://www.uconnruddcenter.org) che raccomandano di "mettere sempre la persona prima della malattia" quando si descrive un individuo affetto da obesità; per esempio al posto di affermare "Ci sono molte persone obese e sovrappeso" dire "Ci sono molte persone affette da obesità e sovrappeso". Etichettare, infatti, una persona con la sua malattia deumanizza l'individuo e, come non si usa affermare che una persona è cancerosa quando ha un cancro, allo stesso non è opportuno affermare che una persona è obesa quando ha l'obesità.

Riccardo Dalle Grave

Per approfondimenti: 
Lydecker, J. A., Galbraith, K., Ivezaj, V., White, M. A., Barnes, R. D., Roberto, C. A., & Grilo, C. M. (2016). Words will never hurt me? Preferred terms for describing obesity and binge eating. Int J Clin Pract. doi:10.1111/ijcp.12835

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