Clinica

feb72017

La stretta relazione tra infiammazione da cibo e insorgenza della tiroidite di Hashimoto

Esiste una precisa relazione causale tra la presenza di BAFF (B Cell Activating Factor) e la induzione e il mantenimento di specifici disturbi tiroidei, in particolare della tiroidite di Hashimoto. Già nel 2012 Vannucchi (1) ha confermato l'importanza del BAFF nell'ipertiroidismo connesso alla malattia di Graves o alla malattia di Basedow, entrambe situazioni in cui autoimmunità e infiammazione si intrecciano a determinare il disturbo tiroideo. La relazione tra BAFF e alimentazione è stata definita da Lied (2) fin dal 2010 e il BAFF è attivato in modo importante dall'assunzione eccessiva o ripetuta degli alimenti. Il BAFF rappresenta quindi uno dei segnali di allarme che l'organismo attiva di fronte a un'alimentazione scorretta. Per capire come il BAFF possa agire nel facilitare la comparsa di una malattia autoimmune si deve ricordare che, come dice il suo nome in inglese, determina la proliferazione e l'espansione delle cellule B, i linfociti che si occupano della produzione di anticorpi. Quando una cellula di tipo "B" è attivata da un autoantigene (per esempio un enzima della tiroide, quindi un pezzo "self"), la cellula attiva, di solito, un processo di "autodistruzione" che la porta a dissolversi (apoptosi) per evitare di produrre anticorpi contro una parte del proprio organismo.
Alla presenza di una discreta quantità di BAFF, come avviene in caso di sistematica alimentazione scorretta, la cellula continua invece a proliferare e a espandersi, portando alla produzione di autoanticorpi che possono svolgere un'azione deleteria nell'equilibrio dell'organismo. Una cellula B attivata da autoantigeni, in presenza di elevati livelli di BAFF, anziché distruggersi, continua quindi a produrre autoanticorpi. Lavori del novembre 2015 di Campi e del gruppo di Beck-Pecoz (3) hanno identificato il BAFF come induttore della Tiroidite di Hashimoto, e questi stessi risultati sono stati confermati nel novembre 2016 dal gruppo di endocrinologi di Taiwan guidati da Lin (4) che ha evidenziato la stretta relazione tra tutti i tipi di tiroidite autoimmune e livelli aumentati di BAFF. C'è quindi una nuova strada per interferire anche sulle tiroiditi autoimmuni, attraverso una alimentazione personalizzata in senso antinfiammatorio che moduli efficacemente il livello di questa citochina.

1) Vannucchi G et al, J Clin Endocrinol Metab, May 2012, 97(5):E755-E759
2) Lied GA et al, Aliment Pharmacol Ther. 2010 Jul;32(1):66-73. Epub 2010 Mar 26)
3) Campi I et al, Thyroid. 2015 Sep;25(9):1043-9. Epub 2015 Aug 13
4) Lin JD et al, Clin Chim Acta. 2016 Nov 1; Epub 2016 Sep 8.

Attilio Speciani


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