Clinica

mar12017

Reazioni al nichel: decisive le interazioni con altre sostanze

La reattività al nichel potrebbe non essere solo un effetto del metallo presente negli alimenti ma dipendere anche da altre sostanze che interagiscono nel generare la reazione clinica. Non esiste solo la dermatite da contatto (dovuta a uno specifico meccanismo allergico di tipo cellulare ritardato) ma c'è anche una reazione legata alla introduzione alimentare. Mangiare cibi che contengono nichel (come il pomodoro, le mandorle, il cacao e gli spinaci) può scatenare reazioni sistemiche e generali sulla pelle e nell'intero organismo definite come Snas (Sindrome da allergia sistemica al nichel). Più di recente si sta capendo che anche in soggetti sensibili, è possibile tornare a mangiare senza danni cacao, nocciole, mandorle e pomodori, che pure contengono molto nichel, durante il processo di recupero della tolleranza e quando gli alimenti sono di buona qualità.
Sembrano aspetti contrastanti e conflittuali, ma hanno in realtà delle spiegazioni logiche stringenti.
Per il cacao e il cioccolato per esempio Wilhelm (1) ha visto che bambini sensibili al nichel che mangiavano uova di cioccolato pasquali potevano avere reazioni più o meno intense riguardo al diverso tipo di cioccolato utilizzato.
Questi aspetti sono spiegati dalle differenze tra la coltivazione tradizionale del cacao a secco e quella intensiva, con irrigazione, che porta a un contenuto anche doppio di nichel nel prodotto finale. Ogbazghi (2) ha spiegato che scegliere di coltivare il cacao in modo rispettoso dell'ambiente e della pianta, cambia il suo contenuto in nichel e la sua possibilità di utilizzazione. Le reazioni, come spiegato da Mirotti (3) dipendono dal particolare tipo di grasso che accompagna il cacao o i semi oleosi.
Nello stesso modo, una mandorla seccata (con o senza pelle) può non dare fastidio (nonostante il nichel che contiene), mentre la sua preparazione roasted potrebbe stimolare una reazione molto intensa verso quell'alimento.(4)
Un cibo quindi non fa male "perché contiene nichel", come molti sostengono, ma perché ne contiene "individualmente troppo" e spesso perché è associato ad altre sostanze che facilitano la reattività dell'organismo nei suoi confronti (come avviene per la reazione di Mallard che rende colorate le superfici di alcuni cibi nel caso dei semi oleosi "roasted") e che accentuano la risposta infiammatoria a quel cibo. In quel caso molti dicono che ha fatto male il nichel, mentre la risposta clinica è avvenuta nei confronti di altre sostanze che ne accentuano la sua responsività. Si tratta di risvolti pratici molto importanti per chi soffre, in un modo o nell'altro, di reazioni a questa sostanza. Coltivazioni biologiche e rispettose dell'ambiente facilitano il rapporto con cacao e cioccolato e diventa utile conoscere la provenienza e la filiera produttiva perché il nichel contenuto nel cacao provoca reazioni maggiori quando proviene da terreni contaminati o eccessivamente sfruttati con fertilizzanti chimici e coabita con altri metalli pesanti come cadmio e cromo.(2)
Si tratta di dati scientifici che aprono riflessioni nuove sulla reazione al nichel e sul suo significato creando spazi di libertà inaspettati.

Bibliografia:
1) Wilhelm M et al, Int J Hyg Environ Health. 2013 Mar;216(2):163-9.
2) Ogbazghi ZM et al, J Environ Qual. 2015 Mar;44(2):655-67.
3) Mirotti L et al, Allergy. 2013 Jan;68(1):74-83.
4) Chinthrajah RS et al, J Allergy Clin Immunol. 2016 Apr;137(4):984-97.

Attilio Speciani


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