Studi recenti dimostrano la stretta relazione tra il microbiota intestinale e disordini metabolici quali l’obesità, l’insulinoresistenza e il diabete.

Una dieta occidentale ricca di carne cotta a elevate temperature, soprattutto manzo, maiale, pollame e pesce più o meno bruciati alla griglia, produce elevate quantità di ammine aromatiche eterocicliche (HCA), composti cancerogeni. La supplementazione con probiotici è una strategia promettente.

Gli sportivi che si allenano intensamente hanno spesso problemi di disturbi intestinali legati a una cattiva digestione degli alimenti dovuta all'esecuzione di allenamenti in fase ancora di digestione. Questo può facilmente portare alla disbiosi intestinale.

Una dieta basata sulla carne rossa indurrebbe lo sviluppo di una flora batterica intestinale in grado di convertire la L-carnitina in TMAO favorendo le malattie cardiovascolari. Brutte notizie, dunque, per gli atleti che da sempre sono dei grandi consumatori di carne di manzo?

Diverse sono le prove di come la steatosi epatica non alcolica (Nafld) sia influenzata dalla flora intestinale e queste evidenze hanno rappresentato il punto di partenza dello studio dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma pubblicato sull'ultimo numero...

Mappare la composizione del microbiota intestinale consente di riconoscere le connessioni esistenti fra batteri intestinali e malattia. Ne abbiamo parlato con il Professor Marco Ventura, Responsabile del Laboratorio di Probiogenomica del Dipartimento...

Mentre sono stati definiti gli effetti sulla salute degli acidi grassi a catena corta (Cspa) che derivano dalla fibra alimentare e dei composti fenolici prodotti dal microbioma intestinale, restano ancora da chiarire i meccanismi con cui possono influenzare...

Il tratto gastrointestinale umano è un complesso ecosistema costituito da più di 10-100 miliardi di microrganismi che svolgono un ruolo importante nelle attività biochimiche e biologiche del nostro corpo. Infatti, alterazioni nella...

La disbiosi intestinale nell'ipertensione è caratterizzata da un microbioma che è meno vario e meno ricco, con un aumentato rapporto Firmicutes/Bacteroidetes; si registra una carenza di batteri che producono acetato e butirrato e un eccesso di popolazioni che producono lattato.

Sebbene il concetto di autoimmunità sia ben definito, i pezzi del mosaico che lo compongono si stanno chiarendo via via che la ricerca progredisce. E un ruolo sempre più di rilievo sta assumendo il fattore alimentare.