Clinica

apr212015

Gli strumenti per creare la relazione facilitante: l'intelligenza emotiva

Intelligenza emotiva, emozioni, pensiero laterale, feedback d'ascolto e facilitatori sono strumenti con i quali il professionista crea la relazione facilitante.
L'intelligenza emotiva, secondo Daniel Goleman, è un insieme di competenze legate alla consapevolezza di sé e delle proprie emozioni che vanno riconosciute e incanalate in azioni finalizzate alla realizzazione di un obiettivo.
L'intelligenza emotiva contempla due grandi aree: competenze e abilità. La prima definita delle competenze intrapersonali (padronanza di gestire se stessi e capacità di auto-motivarsi) mentre la seconda è l'area delle competenze interpersonali o sociali (empatia e capacità di comunicare).

Il paziente, sulla base dell'intelligenza emotiva, è in grado di costruire un equilibrio personale.

• Se pensa agli obiettivi che si è prefissato, che azioni sta facendo in linea con tale pensiero?
• Quali sono le situazioni in cui si sente bene con se stesso?
• Quali azioni può fare per sentirsi bene e stimare la persona che è?
• Come si comporta quando ha stima di una persona?

Sono queste alcune delle domande che portano il paziente a sviluppare l'intelligenza emotiva.
Dovrà poi essere allenata la consapevolezza di sé, cioè la connessione al corpo, alle emozioni e intuizioni senza tralasciare la relazione con gli stati emotivi delle persone vicine. Es.:

• Quali sono le azioni che la danneggiano fisicamente?
• Cosa la fa stare bene fisicamente?
• Su cosa si concentra quando è in relazione con un'altra persona?

Espressioni tipiche del nostro quotidiano come "sentire un nodo in gola", "avere le gambe molli", provare "sensazioni di pancia"... sottolineano la stretta relazione tra emozioni e corpo.

Se il paziente durante la narrazione ha pensieri focalizzati sulla paura della diagnosi e/o del giudizio del professionista, le emozioni vireranno verso l'ansia. La sua narrazione difficilmente sarà fluida e sicura. Il professionista con autorevolezza allenerà il paziente al self management inteso come resilienza emozionale, determinazione degli obiettivi, flessibilità, fiducia e prospettiva equilibrata.

Letizia Saturni
Health coach professionista e specialista in Scienze dell'alimentazione


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