Attualità

mag72015

Migliorano le prospettive per i pazienti oncologici anche grazie a dieta e stile di vita sani

Secondo le stime dell'Associazione italiana dei registri tumori (Airtum) nel 2014, in Italia, sono stati diagnosticati quasi 366.000 nuovi casi di tumore maligno (approssimativamente 1.000 al giorno), di cui circa 196.000 (54%) negli uomini e circa 169.000 (46%) nelle donne. Relativamente meno frequenti, in rapporto alla maggiore incidenza dei tumori solidi, le patologie oncoematologiche nel loro complesso arrivano a rappresentare circa il 10% di tutti i tumori, facendo registrare, nel nostro Paese, 40.000 nuove diagnosi ogni anno.
Il 6 maggio a Milano, in occasione di Expo in città 2015, ne hanno discusso i massimi esperti italiani illustrando come le migliori conoscenze biologiche e lo sviluppo di terapie innovative stiano costantemente migliorando la prognosi delle neoplasie ematologiche. La qualità di vita può essere ulteriormente migliorata attraverso l'alimentazione e la prevenzione.
"I tumori ematologici - ha sottolineato Milena Sant - direttore di Struttura complessa epidemiologia analitica e impatto sanitario dell'Istituto nazionale dei tumori - comprendono un vasto spettro di neoplasie a diversa frequenza, eziologia e prognosi. Essi sono neoplasie che rappresentano meno del 10% di tutti i tumori maligni, di cui i linfomi non Hodgkin (Lnh) sono i più frequenti: in Europa l'incidenza media di tutti i Lnh è attorno a 30 casi ogni 100.000 abitanti, quella delle leucemie mieloidi complessivamente considerate si attesta attorno a 10".
La qualità di vita può essere migliorata attraverso un regime dietetico adeguato ed equilibrato che svolge un ruolo preventivo nei confronti di determinate condizioni patologiche.
Una dieta sana e varia, ricca di frutta e verdure, di cereali integrali e legumi e povera di carne rossa, in particolare salumi e insaccati, è in grado non solo di prevenire l'insorgenza di cancro ma anche di contribuire a tenere sotto controllo la crescita tumorale in diversi stadi della malattia.
Negli ultimi anni è stato confermato che il controllo del peso corporeo ha un ruolo cruciale per le persone che hanno vissuto una storia di cancro. Sembra che mantenere il peso nella norma (nella scala dell'Imc tra 18.5 e 24.9) sia in grado di stabilizzare l'assetto metabolico dell'organismo e scoraggiare la crescita tumorale. Come ha sottolineato Pier Giuseppe Pelicci - direttore della Ricerca dell'Istituto europeo di oncologia: "dati epidemiologici e clinici dimostrano in maniera definitiva che l'obesità aumenta l'incidenza e peggiora la prognosi dei tumori. Un recente studio pubblicato su Lancet condotto su oltre 5 milioni di persone, ha dimostrato che un elevato Indice di massa corporea aumenta in modo significativo il rischio di sviluppare molti dei tumori più comuni. Ventidue diversi tipi sono quelli implicati, compresi i tumori del seno, dell'ovaio, del fegato e le leucemie. L'obesità inoltre peggiora la prognosi del tumore".
DALLE AZIENDE