Attualità

gen132016

Carbone vegetale: attenzione quando presente negli alimenti

Le proprietà del carbone vegetale nel ridurre flatulenza e gonfiore intestinale sono note da tempo. Usato tradizionalmente come antidoto grazie alle sue capacità adsorbenti, è commercializzato come integratore con una posologia di 1-2 g al giorno. Il recente e molto diffuso utilizzo del carbone in prodotti da forno (per un chilogrammo di farina l'aggiunta consigliata è pari 5-10g), ha fatto sorgere non poche perplessità, di natura normativa e di sicurezza.
La legislazione europea lo considera un additivo (E153) che può essere aggiunto a molti alimenti - ma non a tutti come vedremo - con finalità di colorante.
Il Ministero della Salute lo ha ribadito e ha precisato che la normativa non fissa una quantità massima d'impiego, ma può essere utilizzato in quantità non superiore a quella necessaria per ottenere una modifica di colore e a condizione che i consumatori non siano indotti a pensare che la sua presenza abbia effetti salutistici. Il Ministero ha infine confermato che il suo utilizzo nel pane, sia come ingrediente sia come colorante è vietato; è possibile invece usarlo come ingrediente con un beneficio per la salute, solo negli integratori alimentari. Il carbone infatti contribuisce alla riduzione dei vari disturbi post-prandiali legati alla sensazione di gonfiore, se presente in una quantità pari a 1g per porzione e "l'effetto benefico si ottiene con l'assunzione di 1g almeno 30 minuti prima del pasto e di 1g subito dopo il pasto".
L'assunzione di carbone deve seguire la posologia raccomandata soprattutto per le interazioni nei confronti di alcuni farmaci, dei quali può limitare l'assorbimento. La sicurezza di utilizzo, riguarda non solo la quantità ma anche la qualità della materia prima assunta: essendo il carbone vegetale ottenuto per attivazione a vapore di materie prime di origine vegetale carbonizzate, può essere contaminato da sostanze nocive non desiderabili. Nel 2012 Efsa ha però emesso un'opinione sulla sicurezza di questo composto basandosi anche sulla tradizione d'utilizzo, come sostanza medicinale e sul fatto che, essendo un composto inerte, non viene assorbito dal tratto intestinale dopo ingestione: la valutazione, che si riferisce a quantità limitate (da colorante appunto), ha concluso che il consumo è sicuro, a patto che la materia prima contenga meno di 1.0 µg/kg di residui di benzopirene, un idrocarburo policiclico aromatico cancerogeno, che può ritrovarsi nel carbone vegetale in funzione della provenienza, che quindi deve essere controllata.

(1)Scientific Opinion on the re-evaluation of vegetable carbon (E 153) as a food additive. EFSA Journal 2012;10(4):2592
Modificato il 18/1/2016


Francesca De Vecchi


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