Attualità

set292016

Pubblicata la lista dei rischi alimentari emergenti in Europa

Ce n'è per tutti gli alimenti: sono le aree del rischio in ambito alimentare comunicate dall'Efsa, l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, in un rapporto pubblicato a luglio di quest'anno. Il gruppo di lavoro EREN, Emerging Risk Exchange Network, composto dai 22 paesi UE, oltre a Norvegia e Svizzera ha segnalato 13 rischi potenziali per la salute dei cittadini. Il lavoro ha lo scopo di allertare le Autorità nazionali perché mettano in atto misure adeguate di prevenzione, tutela, controllo e informazione. 
Tutti i rischi segnalati sono legati al consumo di prodotti alimentari che hanno generato allerte sanitarie e riconducibili alle aree del rischio chimico, microbiologico, da allergeni e da biotossine.
Il report elenca rischi dovuti alla diffusione di nuovi tipi di micotossine (da mais) di cui non si conosce la tossicità; aumento della contaminazione di molluschi bivalvi da TXT (tetrodossina), prodotta dalla specie Vibrio, e aumentata diffusione di batteri patogeni (Yersinia pseudotuberculosis, Pseudomonas, nuovi sierotipi di Salmonelle, enterobatteri zoonosici produttori di carbapenemasi)
Alcuni dei 13 rischi emergenti sono invece legati a nuove abitudini di consumo:
• è sempre più diffuso in Europa il consumo di funghi shiitake (Lentinula edodes, tradizionali di Giappone e Cina), crudi o poco cotti. A loro è stato associato un numero crescente di casi di dermatite, probabilmente causata dal lentinan, un polisaccaride tossico del fungo, disattivato dalla cottura, della cui presenza e possibile reazione la popolazione dovrebbe essere informata.
• Anche il consumo di fieno come ingrediente alimentare per zuppe o inserito come ingrediente per esempio in cioccolato, formaggio, liquori o soft drinks ha destato preoccupazione nelle Autorità, che hanno evidenziato nel fieno, pericoli legati alla presenza di parassiti, contaminanti come metalli e micotossine derivati dalla coltivazione, fino alla presenza di muffe, batteri e residui di piante o altri vegetali tossici.
• La diffusione di bevande a base di verdure a foglia verde e frutta (smoothies) potrebbe comportare un'assunzione elevata di acido ossalico, normalmente decomposto in cottura, ma presente in alte quantità in queste bevande preparate da vegetali crudi. Quantità elevate di acido ossalico possono infatti causare la formazione di calcoli renali e una ridotta disponibilità di calcio, ferro, potassio e sodio della dieta, così come un'elevata assunzione di nitrati.
(Fonte Ce.I.R.S.A.)

Francesca De Vecchi

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