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dic142017

Promulgate le linee guida per vegetariani italiani: nasce il PiattoVeg

Il numero di vegetariani in Italia è in crescita, l'ultima stima Eurispes relativa al 2017 riporta una percentuale del 7,6% di italiani, dei quali il 3% segue una dieta vegana. Chi ha deciso di non poter mangiare animali e di non voler contribuire al degrado del Pianeta, molto spesso compie questo tipo di scelta che, come tutte le scelte individuali responsabili, va rispettata da parte della società e della comunità scientifica. Ecco quindi quali sono i più moderni strumenti a disposizione del professionista che voglia essere all'altezza di dare risposte qualificate e competenti ai soggetti vegetariani che si rivolgono a lui. Poniamo quindi alcune domande a Luciana Baroni, dirigente medico, specialista in geriatria e neurologia, diploma di master di 2° livello in nutrizione e dietetica presso l'Università Politecnica delle Marche e autrice, unitamente a Maurizio Battino e Silvia Goggi del paper di recentissima pubblicazione sul Journal dell'Academy of Nutrition and Dietetic dal titolo "VegPlate: a Mediterranean-based Food Guide for Italian Adult, Pregnant, and Lactating Vegetarians".

Come è nata l'idea di realizzare linee guida per vegetariani italiani?
Da quando è stata fondata la Società scientifica di nutrizione vegetariana (Ssnv) nel 2000, abbiamo alacremente lavorato per rendere disponibili ai professionisti e al pubblico le informazioni più accreditate nel campo della nutrizione vegetariana. Il progetto di realizzare delle linee guida per vegetariani italiani risponde alla necessità di fornire uno strumento agile per realizzare diete vegetariane in grado di soddisfare le raccomandazioni nutrizionali: un metodo che converta le quantità di nutrienti da assumere in tipo e quantità di cibo da consumare. Le prime linee guida, la VegPyramid, risalgono al 2005. L'avvento dei nuovi Larn ha reso necessario rivederne i contenuti, e in tale occasione ne è stato rivisto anche l'aspetto grafico: ora viene proposto un piatto, il PiattoVeg.

Può riassumerci le principali informazioni contenute nel PiattoVeg?
Il PiattoVeg è formato dai 6 spicchi rappresentativi dei 6 gruppi alimentari alla base dell'alimentazione vegetariana (cereali, cibi proteici, verdura, frutta, frutta secca e semi oleaginosi, grassi), il consumo variato dei quali, in forma non trasformata, permette di ottenere dalla dieta la gran parte dei nutrienti necessari. Il PiattoVeg propone inoltre le raccomandazioni particolari per omega-3, calcio, vitamina B12 e vitamina D, nutrienti nei confronti dei quali va posta un'attenzione aggiuntiva perché non sono automaticamente forniti dal consumo variato dei 6 gruppi principali, ma bisogna sapere come vanno assicurati a una dieta ben pianificata. La quantità di cibo da consumare giornalmente, per ogni gruppo, è data dal numero di "porzioni" da consumare. La "porzione" rappresenta nel PiattoVeg l'unità di misura delle quantità di cibo, ed è isocalorica tra cibi dello stesso gruppo, ma di peso diverso per ogni cibo.

Realizzare delle linee guida per vegetariani basate sulla tradizione mediterranea ha rappresentato una sfida?
Decisamente no. Per i calcoli nutrizionali sono stati scelti cibi appartenenti alla tradizione mediterranea semplicemente perché la guida si rivolge a vegetariani italiani, in quanto risponde alle indicazioni date dalla Sinu nei suoi ultimi Larn del 2014: utilizzare cibi comunemente consumati in Italia appariva la scelta più logica e quella in grado di garantire una miglior aderenza alle indicazioni. Per i calcoli nutrizionali che hanno portato alla formulazione del numero di porzioni da consumare, per ciascun gruppo e le diverse fasce caloriche proposte, sono stati utilizzati solamente i cibi vegetali, anche se la lista degli alimenti di cui è previsto il consumo include i cibi animali indiretti (latticini e uova), poiché la Guida è rivolta sia a vegani che a latto-ovo-vegetariani.

Ritiene che l'interesse nei confronti dell'alimentazione vegetariana stia crescendo tra i professionisti?
L'interesse nei confronti di questo campo della nutrizione è sicuramente in crescita. Sono sempre più le pubblicazioni scientifiche che indagano e documentano gli effetti positivi di questo tipo di alimentazione sul rischio e sul decorso delle principali malattie cardiometaboliche. La stessa Sinu ha recentemente pubblicato il proprio position paper sulle diete vegetariane, al quale ho avuto l'onore di contribuire, che sancisce la posizione favorevole della più importante società scientifica di nutrizione in Italia nei confronti delle diete vegetariane correttamente pianificate. Posizione che si unisce ad altre posizioni già presenti nel panorama internazionale, prima tra tutte quella dell'Academy of Nutrition and Dietetic americana. Non va poi dimenticato il ruolo fondamentale rappresentato in Italia dal master di Nutrizione e dietetica vegetariana, attivo presso l'Università Politecnica delle Marche dal 2010, che ogni anno forma decine di professionisti e i cui contenuti, per la loro importanza, sono stati esportati in altre lingue anche in altri Paesi del mondo.

Approfondimenti:
https://doi.org/10.1016/j.jand.2017.08.125

Maurizio Battino


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