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mar132018

Dieta vegana in gravidanza, gli esperti avvertono: possibili danni al bambino

La notizia arriva dagli esperti del Bambino Gesù di Roma e del Meyer di Firenze: in due anni i casi di deficit di vitamina B12 in gravidanza sono triplicati, passando da 42 nel 2015 a 126 nel 2016. I medici hanno riscontrato, tramite lo screening neonatale esteso, che uno dei motivi di questa carenza ha origine da regimi alimentari sbagliati delle madri, i quali mettono a rischio il neonato di danni neurologici permanenti. Le donne in gravidanza devono consumare oltre a frutta e verdura, anche latte, uova e alimenti ricchi di vitamina B12, ma sempre più spesso si osserva che le donne scelgono di seguire una dieta vegana anche in questo periodo della loro vita, senza mettere in conto i pericoli che fanno correre ai loro bambini. Sarebbe importante invece che le madri che hanno carenza di questa vitamina nella loro alimentazione assumano degli integratori durante la gravidanza e l'allattamento. «Trattandosi di una malattia molto grave, ma in molti casi anche facilmente evitabile, fare corretta informazione diventa un dovere etico che spetta a medici, media e istituzioni: una campagna di informazione seria e condivisa potrebbe salvare molte vite» dice Ilaria Ciancaleoni Bartoli, che dirige l'Osservatorio Malattie Rare. Anche le società di pediatria, in particolare la Società italiana di pediatria (Sipps) e la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), sono scese in campo ricordando che una corretta alimentazione è fondamentale prima e dopo la nascita.

Le due associazioni insieme alla Società italiana di medicina perinatale hanno infatti recentemente deciso di approfondire, attraverso un position paper, il problema dell'adeguatezza delle diete vegetariane relativamente alla crescita ed allo sviluppo neurocognitivo dei bambini. «Per un corretto sviluppo del bimbo le diete latto-ovovegetariane e vegane sono inadeguate, soprattutto considerando l'ambito neurologico, psicologico e quello motorio» conferma Andrea Vania, professore di Nutrizione pediatrica all'Università La Sapienza di Roma. Per questo, fin dai primi mesi di vita, la scelta migliore è quella che prevede il consumo prevalente di alimenti vegetali e comunque un uso, anche se limitato, di prodotti animali.

Fonte: Doctor33.it


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