Clinica

mar12016

Piaghe da decubito: consigli per una terapia nutrizionale appropriata

Le ulcere da decubito rappresentano un problema in ambito domestico e ospedaliero. Il trattamento preventivo si basa su quattro punti cardine: la cura della cute, il corretto posizionamento del paziente, la valutazione nutrizionale e il conseguente corretto apporto proteico-calorico. 
Oggi l'ipotesi di affiancare al trattamento convenzionale farmacologico la terapia nutrizionale rappresenta una realtà consolidata.
Gli studi scientifici non offrono ancora evidenze soddisfacenti, anche se l'American College of Physicians (Acp) raccomanda l'utilizzo di circa 20 grammi di proteine (soprattutto derivate dal siero del latte) oppure circa 4 grammi amminoacidi (soprattutto prolina e arginina), in quanto migliorano il tasso di guarigione e la dimensione delle ferite. Tuttavia, recentemente, è stato effettuato uno studio multicentrico in cieco, randomizzato e controllato, comprendente 200 adulti malnutriti al II, III o IV stadio di ulcere da decubito. Nello specifico, è stata somministrata per otto settimane una supplementazione ipercalorica arricchita di arginina, prolina, zinco, vitamine e antiossidanti. Questa formulazione ha permesso di diminuire l'area affetta dalla piaga da decubito del 60,9%. Nello specifico l'arginina è un amminoacido essenziale che migliora l'anabolismo proteico, la produzione di collagene e la crescita cellulare. È un precursore dell'ossido nitrico, che aumenta il flusso sanguigno ai tessuti e agisce come mediatore della risposta immunitaria. Lo zinco è un minerale essenziale richiesto per l'attività catalitica di numerosi enzimi. Contribuisce alla sintesi del Dna, alla corretta funzione immunitaria e alla regolazione della proliferazione cellulare. Anche gli antiossidanti sono fondamentali in qualsiasi condizione infiammatoria cronica. Tra questi, la vitamina C è attivamente coinvolta nella sintesi del collagene, agisce sulla proliferazione dei fibroblasti e sull'immunità cellulare. Non di minore importanza sono la vitamina A che influenza la sintesi della membrana cellulare e la vitamina K, essenziale per il quadro emostatico. È ragionevole pensare che una combinazione di tutti questi nutrienti sia la scelta più efficace per una corretta guarigione dalle ulcere da decubito soprattutto per aumentare la produzione di collagene e velocizzare la cicatrizzazione dei tessuti.

Approfondimenti
Amir Qaseem et al.; Treatment of Pressure Ulcers: A Clinical Practice Guideline From the American College of Physicians; Ann Intern Med. 2015;162:370-379
Bernabei et al.; Epidemiologia delle piaghe da decubito; G Gerontol 2011; 59:237-243
Cereda et al.; A Nutritional Formula Enriched With Arginine, Zinc, and Antioxidantsfor the Healing of Pressure Ulcers A Randomized Trial; Ann Intern Med. 2015; 162:167-174
Cereda et al.; Cost-effectiveness of a disease-specific oral nutritional support for pressure ulcer healing; Clinical Nutrition xxx (2015) 1e7
Habiballah and Tubaishat.; The prevalence of pressure ulcers in the paediatric population; Journal of Tissue Viability (2016)
Pasqualini et al.; Linee Guida per la prevenzione e la terapia delle lesioni da decubito; G Geront 2001;  49: 871-877
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Simone Perna

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