Clinica

mag152018

Effetto dei legumi sulle funzioni cognitive nell'anziano

Il declino cognitivo è un processo complesso influenzato da fattori genetici e ambientali. Negli ultimi anni numerose ricerche hanno confermato come fattori dietetici siano in grado di influenzare meccanismi specifici legati alle funzioni cognitive. È noto come un'alta aderenza alla Dieta Mediterranea (MD), è associata a un ridotto rischio di sviluppare malattie cardiovascolari che, a loro volta, possono contribuire allo sviluppo di disturbi cognitivi. Infatti l'assunzione di pesce, verdura e di tutte le sostanze nutritive, come minerali e vitamine, contenute in questi alimenti, possono ridurre il rischio di sviluppare deficit cognitivi, indipendentemente dall'età del soggetto. Tuttavia, esiste ancora una notevole incertezza scientifica sulla relazione tra una dieta sana e il rischio di demenza.  Per la popolazione degli ultrasessantacinquenni, la scelta degli alimenti e la corretta alimentazione può essere difficile, a causa dei numerosi cambiamenti che si verificano con l'età e alla concomitante presenza di malattia. È stato condotto uno studio, presso l'università degli studi "Magna Graecia" di Catanzaro, unità operativa di nutrizione clinica diretta dal prof Arturo Pujiacon, l'obiettivo di analizzare le scelte e il consumo di alimenti tra gli anziani calabresi e di studiare l'associazione tra le loro scelte alimentari e la loro funzione cognitiva. In questo studio è stata trovata un'associazione positiva tra il consumo elevato di legumi e i test cognitivi (MMSE e Adas-cog), con un netto miglioramento dei test dopo un anno di osservazione. Diversi studi hanno evidenziato come la dieta possa attuare alcuni cambiamenti negli amminoacidi cerebrali e, di conseguenza, nei neurotrasmettitori; il risultato del presente studio potrebbe essere giustificato dal fatto che il triptofano vegetale, di cui sono ricchi li legumi, sembra essere maggiormente disponibile rispetto a quello di origine animale, il quale a causa di una maggiore competizione con altri amminoacidi. Sono comunque ipotizzabili anche altri meccanismi. I soggetti a elevato consumo di legumi sono quelli che mangiano più di tre porzioni di legumi a settimana, pertanto, lo studio dovrebbe incoraggiare gli anziani ad aumentare l'assunzione settimanale degli stessi. Sono comunque necessarie ulteriori conferme a supporto di tali risultati.
 
Bibliografia:
J Transl Med. 2017 May 22;15(1):109. doi: 10.1186/s12967-017-1209-5.
Nat Clin Pract Neurol. 2009 Mar;5(3):140-52. doi: 10.1038/ncpneuro1044.

Elisa Mazza, Yvelise Ferro


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