Clinica

set102018

Assunzione di licopene e rischio di cancro alla prostata

Il cancro alla prostata è il secondo tumore più comune negli uomini e rappresenta la quinta causa di decessi correlati al cancro in tutto il mondo (1). Non esiste una vera e propria prevenzione primaria specifica per questo tipo di tumore: predisposizione genetica, disequilibri ormonali e fattori ambientali, come la dieta, il fumo e l'alcol, costituiscono i principali fattori di rischio (2). Alcuni studi epidemiologici hanno dimostrato come il consumo di prodotti a base di pomodoro sia strettamente associato ad un ridotto rischio di sviluppare il cancro alla prostata (3-5). Il maggiore composto bioattivo presente nel pomodoro è il licopene, un carotenoide lipofilico, potente antiossidante, responsabile della colorazione rossa di questo ortaggio, che si trova anche in altri cibi come l'anguria, il pompelmo rosa e le carote (6). Una recente metanalisi "dose-risposta" ha valutato l'associazione tra la dieta, i valori di licopene presenti nel sangue e il rischio di sviluppare il cancro alla prostata, considerando 42 studi pubblicati prima del 1° dicembre 2016, per un totale di 43.851 pazienti su 692.012 partecipanti in Nord e Sud America, Europa, Australia e Asia (7). I risultati hanno mostrato che l'aumentare del consumo di prodotti a base di pomodoro e dei valori di licopene circolanti era strettamente associato ad un ridotto rischio di sviluppare il cancro alla prostata, evidenziando una relazione dose-risposta lineare: per ogni 2 mg di licopene consumato si aveva una diminuzione del rischio del'1%, mentre per ogni aumento di 10 microgrammi/dl di licopene circolante il rischio di sviluppare questa patologia scendeva di circa il 3,5 %. Inoltre, non è stata riscontrata nessuna associazione tra il consumo di licopene e gli stadi più avanzati del tumore.
In conclusione, questo studio supporta ulteriormente il ruolo protettivo del licopene nell'insorgenza e nella progressione del cancro alla prostata, anche se presenta alcune limitazioni, come l'utilizzo dei diari alimentari, i diversi database di composizione degli alimenti utilizzati, la variabilità genetica degli individui che può influenzare la biodisponibilità del licopene e le differenze nei metodi di screening dei vari Paesi. Sono quindi necessarie ulteriori ricerche al fine di chiarire l'impatto del licopene sul rischio di cancro alla prostata e determinare i meccanismi molecolari che ne stanno alla base.

Fonti:
(1) Ferlay J, et al. Int J Cancer 2015; 136: E359-E386
(2) Wan L, et al. Cancer Prev Res 2014; 7: 1228-1239
(3) Key TJ, et al. Am J Clin Nutr 2015; 102: 1142-1157
(4) Giovannucci E. J Natl Cancer Inst 1999; 91: 317-331
(5) Kavanaugh CJ, et al. J Natl Cancer Inst 2007; 99: 1074-1085.
(6) Story EN, et al. Annu Rev Food Sci Technol 2010; 1: 189-210
(7) Rowles JL 3rd et al. Prostate Cancer Prostatic Dis. 2017;20(4): 361-377


Maurizio Battino e Francesca Giampieri


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