Scienza

dic182017

Bambini poliallergici ai cibi, omalizumab migliora la desensibilizzazione alimentare

La desensibilizzazione associata alla somministrazione di omalizumab ha mostrato un'efficacia significativa rispetto alla desensibilizzazione più placebo in 48 bambini con allergie alimentari multiple, secondo quanto emerge da uno studio su The Lancet Gastroenterology & Hepatology. Circa un terzo delle persone con allergie alimentari è allergico a più cibi, cosa che aumenta le probabilità di esposizione accidentale e anafilassi anche fatale. L'omalizumab è un anticorpo monoclonale ricombinante murino umanizzato che si lega alle IgE, impedendone il legame con i recettori su mastociti e basofili. I complessi IgE-omalizumab così formati vengono rimossi per fagocitosi e le concentrazioni sieriche di IgE libere si riducono del 95-99% già qualche giorno dopo la somministrazione. «L'ipotesi è che omalizumab moduli, riducendola, la risposta immunitaria ai cibi, consentendo ai soggetti poliallergici di iniziare la desensibilizzazione alimentare, una procedura che comporta l'introduzione di quantità incrementali di cibo trigger nella dieta, nel tentativo di indurre tolleranza» spiega Sharon Chinthrajah del Sean Parker Center Allergy and Asthma Research alla Stanford University. Chinthrajah e colleghi hanno selezionato 48 bambini tra 4 e 15 anni con due o più allergie alimentari randomizzandoli a ricevere omalizumab (36 pazienti) o placebo (12 pazienti) per 16 settimane. Otto settimane dopo il trattamento è iniziata la desensibilizzazione introducendo nella dieta da due a cinque alimenti in quantità crescenti. Al termine dello studio gli autori hanno scoperto che l'80 per cento dei bambini del gruppo omalizumab rispetto al 33 per cento dei controlli era in grado di assumere le proteine scatenanti di almeno due alimenti senza sviluppare alcuna reazione allergica. E in un editoriale di commento Lars Poulsen, dell'Ospedale universitario Gentoge di Copenaghen in Danimarca, scrive: «Lo studio propone un'interessante opzione terapeutica per i pazienti più gravemente colpiti, e quindi più difficili da trattare, da allergie alimentari, un'epidemia che sembra essere una tempesta perfetta che comporta una maggiore prevalenza di bambini sensibilizzati».

The Lancet Gastroenterology & Hepatology Published: December 11, 2017
The Lancet Gastroenterology & Hepatology Published: December 11, 2017

Fonte: Doctor33.it


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