Attualità

feb112015

Diete speciali per persone speciali

Il controllo dietetico quotidiano è per molte malattie del metabolismo, alla stregua di una terapia, la soluzione per evitare o per rallentare gli effetti negativi sull'organismo. È così per le malattie renali croniche, per le quali una dieta che limiti l'apporto proteico e di alcuni minerali come sodio, potassio e fosforo è considerato un approccio clinico che riduce il danno renale e il ricorso alla dialisi e al trapianto.
Per raggiungere un obiettivo tanto ambizioso è fondamentale la compliance allo schema dietetico. Il paziente deve essere seguito e consigliato da personale esperto che elabori un piano personalizzato sulla base dello stadio della malattia e ne verifichi gli effetti nel tempo; lo schema dietetico più efficace deve tener conto dei gusti alimentari e delle esigenze di vita sociale e lavorativa del paziente, migliorando la qualità generale della vita e alleviando gli aspetti che la malattia tende a limitare e a compromettere.
Il  contributo di "counselling nutrizionale" da parte di operatori esperti è fondamentale anche per far conoscere al paziente i piccoli trucchi che adattano ricette e i metodi di cottura tradizionali alle esigenze personali (per esempio preferire la lessatura delle verdure che facilita il rilascio nell'acqua di potassio o l'uso di spezie ed erbe che rendano più appetibili le preparazioni evitando l'utilizzo del sale), ma anche  le migliori modalità per l'utilizzo di "farine" dietetiche (composte a base di amidi, che richiedono una lavorazione particolare rispetto alle comuni farine di cereali). Una dieta che contenga l'apporto proteico entro limiti definiti si giova infatti anche dell'utilizzo di alimenti dietetici aproteici (proteine<1g/100g prodotto) e ipoproteici (proteine<1,6g/100g prodotto) che non costituiscono una unica fonte di nutrimento, ma sono un complemento da inserire in uno schema dietetico personalizzato.
In rete si possono trovare suggerimenti e consigli da fonti accreditate, come i centri di riferimento istituzionali per la cura delle malattie metaboliche che, senza sostituirsi alla fondamentale relazione fra operatore esperto e paziente, sostengono il malato con accorgimenti per stimolare la creatività in cucina e con indicazioni per la preparazione di pietanze a partire da prodotti dietetici, salvaguardando da un lato il fondamentale aspetto edonistico, sociale e di relazione del cibo e  sostenendo dall'altro il malato nell'aderenza stretta alla dieta personalizzata.
 
Francesca De vecchi

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