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mar92015

L'importanza del supporto nutrizionale nella terapia per il malato di tumore

A colloquio con l'oncologo Roberto Labianca, direttore del Cancer Center, Ospedale Papa Giovanni XXIII, Bergamo, per parlare di nutrizione in campo oncologico.

Quali sono le evidenze sulla relazione dieta-tumori?
Quella fra dieta, stile di vita e malattia è una correlazione nota da tempo. Era il 1981 quando i due epidemiologi Doll e Peto attribuivano a una non corretta alimentazione circa 1/3 dei casi di cancro.* Oggi si sa con certezza che una dieta ricca di grassi, di carni rosse e povera di fibre, frutta e verdura facilita l'insorgenza di certi tumori.

Si può parlare anche di un ruolo chiave della nutrizione in corso di malattia?
È un campo di applicazione e di ricerca recente, in notevole fermento, tuttavia non si è ancora capito fino in fondo il ruolo dell'alimentazione nei pazienti con malattia presente, metastatica o recidivata. Si sta indagando molto il ruolo delle vitamine. Sembra per esempio che una correzione dell'introito di vitamina D, quindi anche attraverso un'alimentazione mirata, possa migliorare la prognosi di certi tumori. Si è visto che un'alimentazione e uno stile di vita corretti riducono il rischio di recidiva nei pazienti operati al colon, quindi senza più i segni della malattia ma con un certo rischio di ricaduta, per esempio per la presenza di linfonodi.

L'aspetto nutrizionale rientra nell'ambito dei protocolli di cura?
Ci sono linee guida per prevenire il dimagrimento eccessivo legato sia al tipo di tumore sia alle terapie in corso e i loro effetti collaterali (mucosite, colite, enterite, difficoltà ad alimentarsi). La perdita di peso in questi casi va affrontata con una dieta adeguata; solo nelle circostanze più gravi si ricorre al sostegno farmacologico o alla nutrizione parenterale. Un aspetto molto importante, a mio parere, è la presenza di un dietologo/nutrizionista nel team medico multidisciplinare. Durante una terapia il supporto nutrizionale evita il dimagrimento e tutti i sintomi correlati a una dieta inadeguata e assicura che il paziente si alimenti correttamente e con i cibi che meglio riesce ad assimilare.

Esistono indicazioni nutrizionali specifiche in relazione al tipo di tumore?
In generale, non bisognerebbe collegare una malattia a uno specifico alimento da prendere o da evitare. Oggi tra i pazienti è molto diffusa la convinzione che un cambiamento di vita possa migliorare la prognosi anche in presenza di metastasi e che alcuni regimi alimentari possano dare benefici. Spesso però certe diete di cui si legge non hanno presupposti scientifici verificati ed espongono il paziente, che già sta dimagrendo per il tumore, al rischio di privarsi di apporti nutritivi importanti.

* "The causes of cancer: quantitative estimates of avoidable risks of cancer in the United States today"

Francesca De Vecchi


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