Clinica

mag312016

Il deficit di vitamina E compromette la salute dell'anziano

La vitamina E è una vitamina liposolubile e un nutriente essenziale e vitale per l'uomo, la cui principale proprietà benefica per l'organismo è il suo potente effetto antiossidante, utile a prevenire l'ossidazione degli acidi grassi polinsaturi causata dai radicali liberi.
Esistono 8 diversi tipi di vitamina E, raggruppabili in due categorie, i tocotrienoli (α, β, γ e δ) e i tocoferoli (α, β, γ e δ),  la cui forma più attiva e potente è quella dell' α-tocoferolo.
Le fonti alimentari principali di questa vitamina sono gli alimenti di origine vegetale, in particolar modo i semi (e di conseguenza gli oli da essi derivati), ma anche cereali, ortaggi, frutta e frutta secca, come nocciole, noci e mandorle, che ne contengono discrete quantità. Il contenuto vitaminico può ridursi tramite processi di cottura come la frittura o la cottura al forno, o semplicemente stando a contatto con l'ossigeno.
Nel soggetto anziano lo stato nutrizionale risulta spesso essere deficitario e caratterizzato da carenze di vitamine e minerali, e anche la vitamina E non fa eccezione: numerosi studi dimostrano infatti come la popolazione americana anziana, istituzionalizzata e non, sia molto carente di tale micronutriente, come rilevato dallo studio di Krebs-Smith et al, che infatti dimostra che il 75% degli ultrasettantenni ha uno scarso intake di vitamina E. Una delle cause principali di questa carenza è sicuramente il malassorbimento intestinale, ma anche infiammazione cronica e deficit immunitario rivestono un ruolo primario. Gli studi dimostrano che un deficit di α-tocoferolo diventa problematico quando l'intake scende al di sotto dei 12 mg al giorno, aumentando il rischio di sviluppare patologie cronico-degenerative come il morbo di Alzheimer, il diabete, il cancro e malattie cardiovascolari. Un giusto intake di questa vitamina, come è stato comprovato da diversi studi epidemiologici, risulta infatti avere un ruolo cruciale in ben tre aspetti della salute dell'anziano: in primo luogo, come già sottolineato, risulta protettiva nei confronti di deficit cognitivi come l'Alzheimer, dal momento che protegge gli acidi grassi polinsaturi delle membrane e le lipoproteine dallo stress ossidativo dei radicali superossidi. In secondo luogo risulta importante per migliorare la salute dell'osso, anche grazie alla sua capacità di ridurre l'escrezione urinaria di calcio: bassi livelli di vitamina E sono stati infatti associati al rischio di sviluppare osteoporosi e quindi fratture, problemi particolarmente frequenti nella popolazione anziana. Uno studio di coorte di Michaëlsson ha infatti dimostrato come uno scarso intake di vitamina E sia correlato ad un maggior rischio di subire una frattura dell'anca. In terzo luogo, anche per quanto riguarda le prestazioni fisiche una integrazione di vitamina E risulta essere protettiva per la forza muscolare: essa infatti diminuisce i livelli dei markers dello stress ossidativo grazie alla funzione antiossidante, che riduce il danno muscolare che si crea durante una contrazione muscolare prolungata. Studi epidemiologici dimostrano inoltre che soggetti aventi adeguati livelli plasmatici o integrati dieteticamente con vitamina E presentano un minor rischio di sviluppare morbo di Alzheimer, oltre a mantenere una buona capacità cognitiva. Bisogna porre però attenzione a non superare i massimi livelli di assunzione tollerabili: infatti, come dimostrato dallo studio di Miller, un'eccessiva integrazione può risultare molto dannosa, in quanto aumenta il rischio di mortalità. Un'integrazione corretta prevede quindi di non superare la dose di 800 unità internazionali al giorno.
Un'assunzione ottimale ha quindi benefici comprovati, con ripercussioni positive sia a livello di attività antiossidante che a livello di risposta immunitaria, effetti che permettono un corretto invecchiamento associato a un aumento della longevità.
È dunque di fondamentale importanza per la popolazione anziana poter seguire regimi alimentari bilanciati che contengano adeguati livelli di vitamina E, apportando dei piccoli accorgimenti come il consumo di olio di oliva o oli derivati da semi, ma anche di verdura e di frutta secca e fresca, o scegliendo cereali che, come il riso, contengano una dose maggiore di questo nutriente, per garantire un buon invecchiamento e preservare uno stato di salute ottimale.

Per approfondimenti:
Mecocci, P.; Polidori, M.C.; Troiano, L.; Cherubini, A.; Cecchetti, R.; Pini, G.; Straatman, M.;Monti, D.; Stahl, W.; Sies, H.; et al. Plasma antioxi-dants and longevity: A study on healthy centenarians. Free Radic. Biol. Med. 2000, 28, 1243-1248
Rondanelli, M., Faliva, M. A., Peroni, G., Moncaglieri, F., Infantino, V., Naso, M., & Perna, S. (2015). Focus on Pivotal Role of Dietary Intake (Diet and Supplement) and Blood Levels of Tocopherols and Tocotrienols in Obtaining Successful Aging. International journal of molecular sciences, 16(10), 23227-23249.

Simone Perna

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