Clinica

set52018

Rapporto tra rosacea e alimentazione

La rosacea è una patologia molto diffusa: ne sembra affetto il 12% della popolazione tedesca e il 5% di quella russa (1), senza sostanziali differenze socio economiche tra i gruppi confrontati. Pur trattandosi di una condizione benigna, caratterizzata da rossore, teleangectasie, papule, pustole e gonfiore del viso, è spesso connessa con un livello di stress psicosociale particolare che rende piuttosto importante considerarne una terapia adeguata in chi ne soffra.
Della possibile relazione tra rosacea e alimentazione ha trattato su queste pagine nel dicembre 2017 un articolo di Silvia Ambrogio (2), richiamando alcuni ipotetici aspetti di attivazione della reazione vascolare, forse dovuti ai canali TRP (Transient Receptor Potential Channels) come descritti nell'ottimo lavoro di Parenti (3) pubblicato sul British Journal of Pharmacology. Proprio in virtù di questa innovativa possibile azione, che riguarda tutte le cellule immunitarie, è utile considerare un doppio aspetto di attivazione immunologica. Il primo che riguarda la presenza di livelli incrementati di citochine infiammatorie (come IL6, BAFF e TNF-alfa) nei soggetti sofferenti di rosacea, e il secondo che riguarda lo sviluppo di malattie autoimmuni nelle sequenze di disturbi da stress (4), considerando che la stessa presenza del disturbo cutaneo rappresenta una fonte di stress aggiuntivo importante. Inoltre, come descritto da Weiss (5), esiste una correlazione stretta di tipo epidemiologico tra la sindrome del colon irritabile, il morbo di Crohn, la colite ulcerativa e le manifestazioni cutanee della rosacea. La guarigione di queste malattie e la riduzione infiammatoria correlata sono fattori di guarigione per la stessa rosacea. La correlazione tra alimentazione e citochine infiammatorie e tra alimentazione e malattie infiammatorie intestinali come quelle appena citate è tema più volte descritto su queste pagine, ed è importante segnalare l'aspetto di individualizzazione e di personalizzazione della dieta terapeutica che può essere somministrata. Il professor Manuel Asin, del Centro di Dermatologia della città di Alicante, ha presentato al congresso spagnolo di dermatologia del 2018, i risultati di un lavoro clinico di analisi su 22 pazienti, in cui si evidenziava una segnalazione statisticamente rilevante di eccesso alimentare relativo soprattutto a Nichel e Glutine, con soddisfacente miglioramento clinico a seguito di una dieta di rotazione su questi stessi alimenti. La sola indicazione a evitare alcolici e cibi speziati o piccanti è sicuramente superata e l'analisi dei livelli infiammatori, degli eccessi alimentari indicati dalle IgG alimento-specifiche e l'impostazione di diete personalizzate rappresentano la probabile evoluzione futura per il trattamento di questa patologia.

Fonti:
1) Tan J et al, J Eur Acad Dermatol Venereol. 2016 Mar;30(3):428-34
2) Ambrogio S. Nutrizione33. 2017, 20 Dicembre http://www.nutrizione33.it/cont/aggiornamento-scientifico/articoli/30393/esiste-stretta-relazione-alimenti-intestino-rosacea.aspx?#.W13y4tgzbOQ
3) Parenti A et al, Br J Pharmacol. 2016 Mar; 173(6): 953-969. Published online 2016 Feb 18
4) Song H et al, JAMA. 2018;319(23):2388-2400
5) Weiss E et al, Dermatol Pract Concept. 2017 Oct 31;7(4):31-37

Attilio Speciani

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