Scienza

giu292017

Dalla dieta all'esposizione alla luce solare: tutte le sinergie per la salute ossea

Si sa che per la salute dell'osso e per scongiurare il rischio che diventi fragile ammalandosi di osteoporosi è necessaria una combinazione di movimento più dieta ricca di nutrienti in calcio e proteine e una regolare esposizione alla luce del sole che favorisca la produzione di vitamina D. Solo una dieta bilanciata in cui siano presenti sia gli oligoelementi essenziali (vitamine e sali minerali) e macronutrienti (proteine, grassi e carboidrati) garantisce la corretta costruzione e il mantenimento della salute dell'osso."Il calcio è un importante elemento costitutivo del nostro scheletro: per 1 kg di calcio presente nel corpo di un adulto medio, il 99% è localizzato nel tessuto osseo che al bisogno lo rilascia per mantenere i giusti livelli ematici. Il calcio è presente sotto forma di un complesso minerale chiamato idrossiapatite che conferisce resistenza allo scheletro. Riveste anche un ruolo importante nella funzionalità del sistema nervoso e muscolare, mantenendo livelli sierici di calcio costanti" avverte da Firenze il professor Ranuccio Nuti dell'Università di Siena, dove si tiene il 2° Congresso nazionale della SINuC, Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo. "La sintesi cutanea della vitamina D è influenzata da diversi fattori tra cui la latitudine, la pigmentazione della pelle e l'uso di creme solari e soprattutto l'intake alimentare. Le proteine alimentari rappresentano la fonte di aminoacidi indispensabile per la produzione di matrice ossea. Numerosi studi hanno dimostrato come variazioni nell'assunzione di proteine durante l'infanzia e l'adolescenza possono influenzare la crescita scheletrica e soprattutto il raggiungimento del picco di massa ossea. Per quanto riguarda la popolazione anziana un basso intake proteico è associato a perdita di densità minerale ossea sia a livello del tratto prossimale del femore sia a livello del rachide lombare. Infatti alcuni studi hanno dimostrato come la supplementazione di proteine in pazienti che hanno subito una frattura dell'anca sembrerebbe ridurre la perdita ossea post-frattura, le complicanze mediche e la tempistica della degenza ospedaliera di riabilitazione." "Le fonti alimentari di calcio devono essere l'opzione di prima scelta" sottolinea il professor Maurizio Muscaritoli presidente SINuC "mentre i supplementi sono indicati per i soggetti ad alto rischio. Il calcio si deposita di norma sotto forma di cristalli minerali che vedono legati insieme calcio e fosfato mentre le compresse di calcio possono ridurre l'assorbimento di fosfato da parte dell'intestino: un supplemento di 500 mg di calcio riduce l'assorbimento di fosfato pari a 166 mg alterando l'equilibrio necessario alla corretta rimineralizzazione ossea. Ma il calcio è necessario anche alla contrazione dei muscoli e la sua presenza nella dieta permette di accumulare quel 'patrimonio' osseo sin dall'infanzia, proteggendoci dall'osteoporosi in tarda età. Condizione patologica che non è inesorabile e non deve essere vissuta come un destino: la giusta prevenzione permette di evitare cadute e fratture talora con esiti fatali."

Anna Ghirardello


DALLE AZIENDE