Scienza

mar142018

Ipertensione, effetto del sodio nella dieta in relazione ad altri nutrienti

Uno studio multicentrico internazionale pubblicato su Hypertension, organo ufficiale dell'American Heart Association (AHA), suggerisce che l'effetto dannoso del sodio sulla pressione sanguigna potrebbe non essere compensato appieno da altri nutrienti, e ribadisce la necessità di una riduzione del sale nell'alimentazione. Per giungere a queste conclusioni i ricercatori hanno esaminato i dati sull'assunzione di sodio, sui livelli di escrezione di sodio e potassio nelle urine e sull'assunzione di 80 sostanze nutritive tra cui proteine, grassi, vitamine, minerali e amminoacidi in 4.680 donne e uomini di età compresa tra 40 e 59 anni in Giappone, Repubblica popolare cinese, Regno Unito e Stati Uniti.

Tutti erano parte dello studio INTERMAP, un trial internazionale del 2003 su pressione sanguigna e apporto di macro- e microintegratori. «Consumare regolarmente quantità eccessive di sodio, derivate principalmente da prodotti alimentari commercialmente trasformati, è un fattore importante nell'eventuale futuro sviluppo di ipertensione» osserva Cheryl Anderson, vicepresidente del Comitato Nutrizionale dell'AHA, spiegando che per prevenire e controllare l'epidemia in corso di pre-ipertensione e ipertensione il contenuto di sale nella dieta deve essere ridotto in modo significativo. Secondo gli autori, circa 3/4 dell'introito di sodio negli Stati Uniti non proviene dalla saliera della tavola o dall'aggiunta di sale alla cottura, bensì da alimenti trasformati preconfezionati e da quelli consumati al ristorante. «L'AHA raccomanda agli adulti di consumare non più di un cucchiaino di sale (2.300 mg di sodio) totale al giorno» riprende Anderson. E aggiunge: «Sebbene l'attenzione sugli effetti del sodio resti alta, stiamo imparando molto anche sul ruolo che svolgono altre sostanze nutritive nell'influenzare gli effetti del sale della pressione sanguigna». Secondo gli autori i ristoranti e le aziende alimentari che producono cibi preconfezionati devono essere coinvolte nella prevenzione, in quanto gli americani desiderano la possibilità di scegliere alimenti che consentano loro di ridurre l'introito di sodio. «Per questo l'AHA sta convocando i leader del settore alimentare e gli influencer con l'obiettivo di identificare strategie per migliorare l'alimentazione riducendo l'apporto di sodio» conclude Anderson.

Hypertension 2018. Doi: 10.1161/HYPERTENSIONAHA.117.09928

Fonte: Doctor33.it


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